D’Acunti (Invesco): Etf strumenti complementari ai fondi

di Fabio Coco

…sono diverse e sarebbe un errore suggerire un portafoglio “tipo”, valido per tutti. E’ come dire di voler dare un solo paio di occhiali a persone con differenti problemi di vista. E’ altresì vero che, alla luce dell’attuale contesto economico, possano esserci preferenze per alcune tipologie di investimenti. Continuiamo a prediligere l’Euro Corporate Bond, sostenuto a nostro avviso dall’alta percentuale di disoccupazione e dal basso livello di inflazione. Inoltre, si potrebbe introdurre marginalmente nel portafoglio una piccola percentuale di obbligazioni emergenti in valuta locale (Emerging Local Currency Debt); senza dubbio, può aggiungere valore. Infine, sempre a livello obbligazionario, è consigliabile aprire un PAC sulle obbligazioni Euro Inflation Linked. Nell’ambito del mercato azionario, riteniamo che creare o incrementare la propria posizione sui mercati asiatici possa essere un investimento che sarà più che ripagato nei prossimi anni, soprattutto se si scelgono fondi che sfruttano la forte domanda di consumi presenti in questi Paesi, tuttora caratterizzati da una forte crescita del prodotto interno. Certamente è possibile anche costruire portafogli di soli Etf, ma è anche vero che questi strumenti non devono essere intesi come strumenti alternativi ai fondi. Piuttosto, sono strumenti complementari. Sempre più spesso notiamo clienti istituzionali che utilizzano gli Etf – su indici fondamentali e a capitalizzazione – per la componente “core” dei mercati efficienti, quali Europa e USA. I fondi vengono, invece, utilizzati laddove esiste un forte track record caratterizzato da una vera gestione attiva o per entrare in segmenti di mercato dove lo stock picking risulta fondamentale e crea valore».

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