Il più scambiato è quello che guadagna meno

 Ma d’altronde il nome e l’obiettivo dello strumento parla chiaro: ottenere, entro il tetto massimo del 200%, un’esposizione giornaliera inversa (in senso opposto), amplificata sia al rialzo che al ribasso dell’indice FTSE MIB Total Return. E dal momento che il 2009 ha visto i principali indici azionari crescere tra il 20% e il 50%, il -49,60% registrato dall’etf di casa Lyxor è più che comprensibile.
E così i famosi 1.000 euro dell’ipotetico risparmiatore investiti a inizio 2009 hanno raggiunto il massimo guadagno nella fase in cui i mercati conoscevano la loro massima perdita, ovvero il 9 marzo 2009 quando sono diventati ben 2.197, 9 euro. Da quel momento, però, l’etf ha iniziato a perdere quota fino a raggiungere gli attuali 478,8 euro.
Numeri alla mano è evidente che uno strumento a gestione semi attiva, come viene indicata dallo stesso sito di Borsa Italiana, non può e non deve essere trattato come un normale Etf da utilizzare per parcheggiare liquidità nell’attesa di stabilire una nuova strategia di investimento. Gli strumenti come il Luxor XBear Ftse Mib entrano in portafoglio quando le esigenze dell’investitore sono differente e prevedono una conoscenza dei mercati (o una consulenza) ben più approfondita. Così utilizzati possono garantire buoni risultati e il +50% messo a segno in 2 mesi ne sono una conferma.

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