Partenza a due velocità

…saliti a quota 65,4 milioni di scambi giornalieri (dai 27,8 registrati a cavallo della Befana), ben al di sopra della media giornaliera dello scorso anno, pari a 38,4 milioni di volumi.
Insomma, dopo un 2009 ambivalente, caratterizzato da molte emissioni ma da un mercato secondario debole nel primo semestre seguito da una seconda parte dell’anno all’insegna della ripresa, il 2010 sembra partito con il piede giusto.
I covered warrant continuano ad essere gli strumenti più richiesti dagli investitori, con una market share, a fine mese, del 74,3%, seguiti dai benchmark certificates (8,3%) e dai leverage (6,7%).
Da notare il calo di “successo” per i bonus certificates, che se a inizio gennaio rappresentavano l’8,1% degli scambi, negli ultimi giorni del primo mese dell’anno sono scesi al 4,3%, mentre gli equity protection sono rimasti stabili attorno al 4%. Quanto ai sottostanti, a farla da padrone sono stati, come al solito, gli indici italiani, che a fine gennaio rappresentavano il 65% degli scambi complessivi, seguiti dalle azioni italiane (17,9%), mentre gli indici internazionali, dopo il buon andamento delle prime due settimane (market share attorno all’11%) sono scesi a poco meno dell’8%. Da segnalare il boom dei tassi d’interesse, schizzati, nei giorni compresi tra il 18 e il 21 gennaio, all’8,05% (dallo 0,2% di inizio anno) per poi arretrare sul finire del mese al 6,6%. mentre stentano ancora a prendere il volo gli strumenti costruiti sulle materie prime, che dopo il picco toccato a inizio anno (2,32%) sono progressivamente scese per chiudere il mese a quota 0,94%.
Andando più nel dettaglio, la lista dei sottostanti più scambiati resta invariata di settimana in settimana, almeno per quanto riguarda le prime posizioni, ripetendo così quanto già osservato nel 2009.

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