Obiettivo 1,2 trilioni

…di Deutsche Bank, a fine dello scorso anno le masse gestite hanno superato il trilione di dollari e nel 2010 sono destinate a crescere di un ulteriore 20%. Entro dicembre di quest’anno, infatti, il valore del patrimonio complessivo raggiungerà quota 1,2 trilioni di dollari ma potrebbe “comodamente” arrivare a 1,3-1,4 miliardi di dollari ma in caso di “bullish market”. A trainare la crescita, in termini di nuove sottoscrizioni, sarà il Vecchio Continente (+20-25% in caso di crescita flat, +30-35% in caso di rimbalzo), con 200-210 miliardi di euro di asset complessivi, mentre gli USA, dove il mercato degli Etp è ormai consolidato, registreranno una crescita più moderata (+15-20% o +25-30%), superando però quota 900 milioni di dollari (1 miliardo in caso di forte ripresa). In sostanza, anche nel 2010, in linea con quanto accaduto negli ultimi cinque anni, i tassi di crescita europei supereranno quelli americani ma gli Usa sorpasseranno l’Europa in termini di patrimonio. Per quanto riguarda la tipologia di asset class, secondo l’istituto tedesco, nel 2010 l’interesse verso il fixed income rimarrà forte negli Stati Uniti, mentre potrebbe subire un brusco arresto in Europa, anche a causa delle tensioni finanziarie di alcuni Paesi dell’Unione. Gli investimenti nelle commodity continueranno invece a crescere sia in Europa che negli USA, con l’eccezione dei metalli preziosi, per i quali si attende un rallentamento a fronte di una crescente propensione al rischio da parte degli investitori. Il 2010 sarà un buon anno per gli Etp alternativi quotati in Europa, dove sono regolati dalla normativa Ucits (a differenza degli Stati Uniti dove le attuali regole ne limitano la creazione). I flussi verso l’equity sono destinati a rimanere altalenanti, e malgrado la crescita dei listini per questa asset class Deutsche prevede una riduzione di quota di mercato a favore delle altre asset class. E dopo il boom di provider nel 2009, il buon andamento del comparto continuerà ad attrarre nuovi emittenti sul mercato ma a ritmi più lenti rispetto agli anni scorsi.

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