E ora la Francia

…di primo piano sul mercato degli Exchange traded funds. Enrico Camerini (nella foto), responsabile Etf per l’Italia, spiega ad Advisor le strategie dell’istituto elvetico.

A ottobre Credit Suisse sbarcava in Italia. Come giudica questi primi mesi di negoziazione?
Molto positivamente. Il vivace numero di scambi dalla data di quotazione e i feedback degli investitori ci confortano e ci fanno ben sperare per il futuro della nostra piattaforma. La solidità del gruppo, uno dei pochi a non aver avanzato richieste di aiuti di stato, sono stati determinanti.

Quali sono stati gli strumenti più graditi dagli investitori?
Il nostro Etf sull’indice Msci Emu Large Cap, che investe nei più importanti titoli azionari ad alta capitalizzazione tra quelli quotati nelle borse della zona euro, è stato il più negoziato dagli investitori italiani.
Sempre nel comparto azionario, l’interesse si è indirizzato verso i nostri Etf che replicano gli indici Msci Emerging Markets ed Msci Japan Large Cap. Nell’obbligazionario a farla da padrone sono stati gli Etf sulla curva dei tassi dell’area euro: iBoxx Eur Government 1-3, iBoxx Eur Government 3-7, iBoxx Eur Government 7-10.

Ci può dare qualche dato su scambi e controvalore?

Il volume degli scambi è superiore ai 150 milioni di euro dalla data di lancio, mentre il valore degli asset depositati è pari a 122 milioni alla fine di febbraio,

Avete in programma ulteriori emissioni per l’Italia?
Certamente, abbiamo intenzione di ampliare la nostra gamma con nuovi sottostanti azionari che copriranno i più noti indici di borsa e alcuni mercati al momento non considerati.

Quali sono i vostri target a lungo termine?  Dopo l’Italia ci sono altri Paesi nel mirino?
Credit Suisse è il primo gestore in Svizzera e il quarto gestore di Etf in Europa.
Il posizionamento europeo ha tuttavia un marcato ritardo rispetto al terzo gestore in termini di masse gestite. Nel medio periodo ci proponiamo di colmare questo divario portando sul mercato prodotti trasparenti, efficienti e dal costo competitivo.

L’Italia è il primo paese in cui siete sbarcati dopo la Svizzera. Ce ne sono altri nel mirino?
Assolutamente sì. L’Italia è l’entry point di una progressiva espansione in Europa. La nomina di Dan Draper ne è una ulteriore conferma. Dopo l’Italia i nostri Etf sono sbarcati sulla borsa tedesca. E’ probabile che in futuro valuteremo la possibilità di essere presenti anche sul mercato francese.

Nel 2009 il mercato degli Etf ha toccato nuovi record.
Nel secondo trimestre l’Europa ha superato gli USA come numero di prodotti “listati”. Come si spiega questo successo?
Il sorpasso dell’Europa sugli Stati Uniti, dove gli Etf sono nati con dieci anni di anticipo, è in gran parte legato al fatto che la normativa europea sui fondi comuni di investimento consente di istituire fondi a replica sintetica, cosa non permessa dalla normativa statunitense. La maggioranza degli Etf quotati in Europa sono prodotti emanati da banche d’investimento, che tramite l’utilizzo di uno strumento derivato “forniscono” la replica dell’indice sottostante all’Etf.
Al momento Credit Suisse non utilizza questa metodologia di replica nei suoi Etf, che pertanto sono investiti esattamente negli stessi titoli di cui si compongono gli indici che replicano in tutto o in buona parte.

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