Certificati – Un Bonus sul filo del telefono

Finito nell’occhio del ciclone nelle scorse settimane per le vicende legate allo scandalo riciclaggio che ha visto coinvolte Fastweb e la controllata Telecom Italia Sparkle, il titolo dell’azienda guidata da Franco Bernabè sembra aver assorbito senza particolari scossoni l’avvio delle indagini continuando a navigare con tranquillità nella fascia compresa tra 1 e 1,10 euro. La sostanziale stabilità che sta caratterizzando l’andamento di Telecom Italia da inizio anno è testimoniata dall’indicatore di volatilità implicita che, salvo rari momenti di rialzo, è in costante e lento declino. Volendo scommettere su uno scenario di prolungata stabilità  il mercato Sedex offre diversi spunti operativi: tra i più interessanti si segnala un Bonus Cap di recente emissione proposto in quotazione da BNP Paribas. 

Il certificato, autorizzato alle negoziazioni da Borsa Italiana dallo scorso 5 marzo, è identificabile con codice Isin NL0009329879 e si inserisce in una più ampia emissione di Bonus Cap e Bonus Reverse su indici e titoli azionari. Sfruttando il buon dividend yield garantito dall’azione, il certificato è in particolare quello che riesce ad offrire il bonus più elevato in relazione alla scadenza. Il certificato è caratterizzato da uno strike pari a 1,064 euro e da una barriera di tipo continuo posta a 0,8 euro, ovvero ad una distanza del 25%. Il profilo di payoff è in linea con quello di molti altri Bonus Cap già quotati: l’investitore si vedrà rimborsare un importo fisso di 112 euro a certificato alla scadenza prevista per il primo settembre 2011, qualora il livello barriera durante la vita del prodotto non sia mai stato violato. In caso di violazione, invece, il possessore del certificato si vedrà restituire un ammontare direttamente legato all’effettivo andamento realizzato dall’azione a partire dallo strike, come conseguenza della perdita dell’opzione bonus. Va segnalato, in ogni caso, che il rimborso massimo complessivo non potrà andare oltre i 112 euro del Cap, anche qualora il sottostante recuperi oltre il 12% dallo strike dopo aver violato la barriera.  

ANALISI RISCHIO – RENDIMENTO
Partendo da una quotazione del titolo Telecom Italia a 1,09 euro, il buffer dal livello barriera è pari al 26,6%. Un livello che può ritenersi un valido cuscinetto di salvataggio se si considera che negli ultimi due anni, solamente in due occasioni il titolo è arrivato a perdere oltre il 30% del proprio valore al culmine di una fase di acuto ribasso. Osservando un grafico giornaliero a due anni si nota infatti come il livello barriera si posizioni sulla parte bassa del trading range che da luglio 2008 sta contenendo le quotazioni tra 1,25 e 0,75 euro. Ad avvalorare il buon posizionamento, la simulazione con il metodo Monte Carlo restituisce una probabilità di riuscita dell’investimento del 60%. Va tuttavia ricordato come tale indicatore risulti essere molto sensibile ai movimenti della volatilità implicita: ciò vuol dire che in caso di bruschi movimenti della volatilità si potrebbe registrare un significativo cambiamento degli scenari probabilistici. In termini di dividendi del sottostante, in virtù dei 5 centesimi ad azione che verranno staccati il prossimo 19 aprile ( la conferma è attesa al termine del cda del 25 marzo ) e del successivo dividendo di aprile 2011, l’incidenza negativa sul corso dell’azione è stimata in poco più di 9 punti percentuali. Passando all’analisi del rendimento, la quotazione di mercato pari a 99,2 euro, consente di generare un guadagno massimo del 12,9%, corrispondenti ad un 8,7% su base annua. Alla luce di quanto descritto, il Bonus Cap di BNP Paribas si rivela un’ottima opportunità per sfruttare al meglio uno scenario di bassa volatilità: nel range compreso tra 1,14 e 0,80 euro, il certificato renderà sempre un risultato migliore di quello garantito dall’acquisto diretto del titolo, tenuto conto dei due dividendi da 0,05 euro ad azione. 

L’articolo è tratto da Market Scoop, la newsletter bisettimanale dedicata ai consulenti finanziari.
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