Guadagnare ai tempi della crisi. Replicanti forti con il minieuro

di Carlotta Scozzari

“Il quadro tecnico per l’euro/dollaro non è positivo”. Esordisce così Antonio De Luca, analista di Consultique, nell’intervista a Soldi, aggiungendo che, procedendo di questo passo, “se si dovesse sfondare quota 1,20, dove si trova un supporto, si potrebbe anche arrivare a 1,10-1,15, fino poi alla parità”. E, a parere dell’esperto, anche se gli stati di Eurolandia dovessero prendere dei provvedimenti per limitare il calo dell’euro/dollaro, questi andrebbero a intaccare la ripresa economica, finendo comunque con l’impedire un apprezzamento deciso della moneta unica. Esistono alcuni Exchange traded fund (Etf), quotati sull’Etf Plus di Borsa Italiana, che permettono proprio di trarre beneficio da una ulteriore discesa del cambio euro/dollaro. “Con il Fed Funds effective rate total return index Etf di Deutsche Bank – spiega Antonio De Luca, analista di Consultique – si entra in possesso di un deposito in dollari che si rivaluta sulla base di una media dei tassi overnight del mercato interbancario statunitense. Poiché il tasso di rivalutazione, in questo periodo, è ridotto al minimo, investendo in questo strumento si prende posizione essenzialmente sul tasso di cambio, ossia si guadagna, e quindi il deposito cresce, al deprezzarsi dell’euro/dollaro”. In generale, comunque, per prendere posizione sull’andamento della moneta europea rispetto al biglietto verde è sufficiente che il sottostante degli Etf sia denominato in dollari (vedere box a destra). “Ci sono poi – aggiunge l’esperto di Consultique – quattro Etf, sempre di Deutsche Bank ma questa volta quotati sul mercato tedesco Xetra, che consentono di puntare non su una singola valuta ma su un paniere, in modo da permettere una diversificazione dell’investimento”. Si tratta del db x-trackers currency carry, che seleziona le valute su cui prendere posizione al rialzo sulla base della strategia del carry trade (si prende a prestito denaro in paesi con un basso tasso di interesse per cambiarlo in valuta di paesi che offrano un rendimento maggiore); del db x-trackers currency momentum, che sceglie di andare “long” sulle monete che negli ultimi 12 mesi abbiano registrato i più forti incrementi rispetto al dollaro; del db x-trackers currency valuation, che seleziona le valute ritenute sottovalutate; infine, il db x-trackers currency returns è una media ponderata dei precedenti tre e, a parere di De Luca, “è quello migliore perché presenta una volatilità ridotta”. Come spiega l’esperto di Consultique, benché questi prodotti siano quotati a Francoforte, “si possono acquistare senza problemi anche dall’Italia, pagando però commissioni un po’ più elevate all’intermediario con cui si opera per via del fatto che si sta facendo trading su un mercato non domestico”.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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