Verso quota 4.000

Dopo la pausa di aprile, caratterizzata da un improvviso calo delle emissioni (a 124), a maggio il mercato dei new listing riprende vigore, con 367 prodotti quotati, pur rimanendo ancora lontano dai ritmi di marzo, quando di emissioni se ne contavano ben 786. In crescita anche gli scambi, ma solo per numero di contratti: questi sono passati dai 126.606 di aprile ai 166.364 di maggio. Il controvalore complessivo è invece sceso da 1,2 miliardi a 1 miliardo di euro. Dei 367 nuovi prodotti approdati sul Sedex, la maggior parte, per il terzo mese consecutivo, è costituita dai covered warrant plain vanilla (275), seguiti, ma a distanza, da 56 leverage certificates, 34 investment certificates di classe B e soli 2 investment certificates di classe A. A fine mese risultavano quotati 3.946 strumenti, in leggera crescita rispetto ai 3.695 del mese precedente. I cw plain vanilla la fanno, ancora una volta da padrona: 2.275 i prodotti quotati, 134.037 (in crescita dai 97.806 di aprile) i contratti scambiati a maggio, per un controvalore di 747,6 milioni di euro (in calo da 911,1 milioni). Gli investment certificates di classe B sono 973, su cui sono stati negoziati 9.664 contratti (in calo da 13,535) per un controvalore di 150,9 milioni di euro (in calo da 221,4 milioni di euro). A quota 383 i leverage, per 20.549 pezzi (da 13.325) scambiati e 99,9 milioni di euro di controvalore (da 46,9 milioni). Per quanto riguarda il sottostante utilizzato, gli indici italiani trainano gli acquisti con 87.046 contratti (in crescita dai 57.376 di aprile) per un controvalore di 669,2 milioni (in calo da 768,4 milioni), seguiti dalle azioni italiane (56.383 contratti per 198,1 milioni di euro). E, con un certo distacco, dagli indici esteri (12.137 pezzi per 99,6 milioni di euro), dai tassi di cambio (3.856 pezzi per 19,8 milioni di euro). Bene le materie prime, che proseguono nel loro trend di crescita, con 2.231 contratti (dai 1.553 del mese precedente) per 9,6 milioni di euro (da 10,2 milioni). A fine mese, risultavano 1.287 i prodotti con sottostanti le azioni italiane, seguiti dagli indici esteri (741), dagli indici italiani (620) e dalle materie prime (281), che si guadagnano così il quarto posto della classifica. Con riferimento agli emittenti, la più dinamica nel mese di maggio è stata UniCredit, con 245 nuove emissioni (sul totale delle 367). Royal Bank of Scotland ne ha quotati 56, seguita da Bnp Paribas Arbitrage Issuance (33) e Sal. Oppenheim (27).
Banca IMI, Monte Paschi e UniCredit Bank hanno emesso a maggio 2 certificati ciascuno.
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