La grande corsa di Ubs negli Etf

UN TERZO DEL MERCATO –  Il 2016 si annuncia come un anno da ricordare per Ubs Etf, la divisione di Ubs Asset Management. Come spiega il responsabile Simone Rosti (nella foto) a BLUERATING.COM.

 
D. Come sta andando l’anno per Ubs nel comparto Etf?
R. Per noi è un anno eccezionale perché abbiamo raccolto nei primi sei mesi 400 milioni di euro in Italia, sui circa 1 miliardo e 200 milioni di nuovi afflussi da parte di tutto il mercato italiano. In pratica abbiamo conseguito una quota di un terzo della nuova raccolta.
 
Il risultato è maturato più sul mercato istituzionale o su quello retail?
Principalmente sul mercato istituzionale e dei fondi di fondi e delle gestioni patrimoniali. Mi aspetto che questo trend di crescita degli Etf continuerà a ritmi elevati nei prossimi mesi.
 
Perché per voi operatori è ancora off limits o quasi il mercato retail. Cosa può cambiare con la Mifid II negli anni a venire per il vostro comparto? Si potrà aprire il mercato dei privati?
Sarà ancora off limits fin quando il sistema sarà centrato sulle retrocessioni della sgr a grandi e piccole reti distributive. Tuttavia qualche segnale di cambiamento già incomincia a intravedersi, grazie al vento nuovo che sarà portato dalla seconda versione della direttiva europea sui servizi d’investimento. Mi riferisco a diverse banche tradizionali che stanno costruendo prodotti interamente investiti in Etf o stanno avviando sistemi di consulenza a pagamento. La Mifid II porterà trasparenza, prodotti a costi più contenuti e premierà le banche e gli intermediari che sapranno innovarsi in linea con il nuovo sistema di regole.

L’effetto Brexit sta danneggiando il vostro mercato?
No, lo sta favorendo perché in momenti di incertezza gli investitori ricorrono a strumenti liquidi e trasparenti che coprono tutte le asset class, come gli Etf appunto.

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