“Se la copertura dei Bund è appropriata ed efficiente per l’esposizione sull’Eurozona in generale, i Btp comportano un più elevato grado di rischio politico e specifico per Paese, con un premio di rendimento rispetto ai Bund che è cambiato considerevolmente nel corso del tempo. A causa dell’assenza di omogeneità dei rischi dei Btp rispetto ai Bund gli investitori che possiedono partecipazioni ingenti in Btp potrebbero ottenere maggiori vantaggi optando per una copertura dedicata correlata ai Btp“.
“Per esaminare un periodo di rischio significativo in Btp“, prosegue l’esperto, “abbiamo considerato il periodo del referendum in Italia alla fine del 2016, dal 3 ottobre, proprio poco dopo l’annuncio, al 6 dicembre. Durante questo breve periodo, il rendimento dei Btp decennali è balzato dall’1% al 2% mentre il rischio politico dominava i rendimenti sui mercati. Quale benchmark rappresentativo per i bond nazionali abbiamo usato il FTSE MTS Ex-Bank of Italy BTP Index. Nel momento peggiore, durante questo periodo, l’indice è sceso del 4,9%, nonostante una lieve ripresa verso la fine al -4%, dopo i risultati elettorali del 6 dicembre 2016″.
“Gli etp short fixed income offrono uno strumento efficiente dal punto di vista operativo e del capitale per proteggere i portafogli obbligazionari. Gli investitori con consistenti partecipazioni nei titoli governativi nazionali potrebbero beneficiare della copertura usando gli etp su Btp, Bund e Gilt. In un contesto in cui la Bce probabilmente chiuderà il programma di allentamento quantitativo e con possibili moderati rialzi dei tassi d’interesse, le strategie di copertura per i portafogli obbligazionari probabilmente diventeranno sempre più utili. Le attenzioni degli investitori si concentreranno presumibilmente sui Btp anche a causa del rischio politico dovuto alle elezioni attese l’anno prossimo in Italia“.