Gli Etf sono un’arma di distruzione di massa?

LO STUDIO – La prossima bolla sarà quella degli Etf? Secondo uno studio, riportato da zerohedge.com e intitolato non a caso “Etfs are weapons of mass destruction (gli Etf sono un’arma di distruzione di massa, ndr)”,  c’è il rischio di un’ondata di vendite sui prodotti di investimento passivi. “Quando il mondo decide che non c’è nessun bisogno di ricerca fondamentale e che gli investitori possono ciecamente comprare fondi indicizzati ed Etf senza prendere in considerazione le valutazioni, è il momento di avere paura”.

ALLARME VOLATILITA’ – Negli ultimi cinque anni gli Etf sono cresciuti in maniera significativa, sia in valore assoluto che relativo. Gli asset investiti in Etf azionari oppure obbligazionari, spiega una ricerca degli analisti del credito di Bmo, hanno raggiunto il record di 3,4 trilioni di dollari alla fine del 2017, contro gli 1,4 trilioni dell’inizio del 2013, il che corrisponde a un tasso di crescita del 143% in soli cinque anni. Una crescita che preoccupa alcuni osservatori, secondo cui la proliferazione degli strumenti passivi ha fatto gonfiare i prezzi degli asset. Le paure nascono dal fatto che gli Etf devono ancora essere testati in un contesto di mercato sotto stress, e molti osservatori sono preoccupati dal fatto che una tale concentrazione di investimenti possa esacerbare il crollo dei prezzi durante una fase di risk off del mercato. Detto in altri termini, se una grande percentuale di investitori possiede la stessa tipologia di asset, e tutti questi investitori vogliono vendere allo stesso momento, cosa accadrà alle valutazioni di questi asset? In effetti, a supporto di questa teoria, lo studio nota come il volume di trading degli Etf sia altamente correlato alla volatilità di mercato. Lo scorso 5 febbraio la volatilità ha raggiunto un picco, in concomitanza con il crollo del 4,6% dell’indice Dow Jones: i cinque più grandi Etf hanno visto salire il volume di trading del 213% rispetto al giovedì precedente, superando in maniera significativa gli aumenti, rispettivamente del 108% e del 60%, dei volumi di trading sugli indici Dow e S&P500. L’analisi di Bmo, attraverso complesse indagini, ha trovato prove dirette del fatto che esiste una significativa minaccia di un accumulo eccessivo di Etf azionari e high yield, e che una forte volatilità in questi mercati può essere esacerbata da un’importante ondata di vendite e riscatti sugli Etf. Gli investitori sono avvisati.

 

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