Nuova serie di Certificate Athena per Bnp Paribas

BNP Paribas annuncia l’emissione sul SeDeX di Borsa Italiana di una nuova serie di Certificate Athena con durata 3 anni e scadenza il 2 agosto 2021. I sottostanti spaziano dai maggiori indici azionari europei alle azioni di alcune tra le più importanti società quotate italiane e internazionali. Gli Athena sono certificati di investimento che offrono la possibilità del rimborso anticipato del capitale investito già dal primo semestre e il pagamento di un premio con effetto memoria qualora il sottostante, alla data di valutazione intermedia, quoti a un livello superiore al valore iniziale.

Se il Certificate non scade anticipatamente, a scadenza si possono verificare i seguenti tre scenari:

  • se il sottostante quota a un valore superiore al valore iniziale, il Certificate rimborsa il valore nominale più un premio (compreso tra il 15,60% e il 61,50%);
  • se il sottostante ha perso terreno rispetto al valore iniziale, ma quota a un valore superiore al livello barriera, il Certificate rimborsa il valore nominale (pari a 100 euro);
  • se il sottostante ha perso terreno rispetto al valore iniziale, e quota a un valore inferiore al livello barriera, il Certificate paga un importo commisurato alla performance negativa del sottostante, con conseguente perdita sul capitale investito.

Luca Comunian, head of distribution marketing & communication di BNP Paribas Corporate & Institutional Banking, ha commentato: Questa emissione di certificate Athena si rivolge agli investitori in cerca di uno strumento che possa offrire rendimenti quando il sottostante si trovi al di sopra del valore iniziale nelle date di osservazione. Inoltre, per questa emissione la barriera (che viene osservata solamente a scadenza), è stata posta tra il 60 e l’80% del valore iniziale del sottostante ed offre quindi protezione ai ribassi fino al 40%. Infine, dal punto di vista fiscale, le eventuali plusvalenze possono essere compensate con le perdite derivanti da altri investimenti (come ad esempio le minusvalenze su fondi ed ETF), perché sono classificate come redditi diversi”.

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