Etf, State Street Global Advisors ha un nuovo fondo sull’Etf plus

State Street Global Advisors, divisione di asset management di State Street Corporation  ha annunciato il lancio su Borsa Italiana di SPDR STOXX Europe 600 ESG Screened UCITS ETF.

Si tratta del primo ETF ESG che replica l’indice STOXX Europe 600 applicando criteri di esclusione trasparenti con l’obiettivo di eliminare l’esposizione alle armi controverse, al tabacco e al carbone termico, nonché alle società che non rispettano i principi del Patto Mondiale delle Nazioni Unite (Global Compact).

L’indice STOXX Europe 600 è uno dei benchmark principali del mercato paneuropeo ed include le principali società ad elevata, media e bassa capitalizzazione appartenenti a 17 paesi europei1.  L’indice STOXX 600 ESG-X (lanciato nel 2018) adotta criteri di esclusione basati sui dati di Sustainalytics, un fornitore leader di rating ESG che svolge un’attività di screening sui titoli basata sulle politiche responsabili più comunemente adottate dai principali investitori istituzionali e mira a ridurre i rischi reputazionali e idiosincratici.

L’ETF, che ha un TER dello 0,12%, è inoltre caratterizzato dal meccanismo di “Fast Exit” che consente di reagire rapidamente a controversie improvvise relative ai criteri ESG. Qualora il rating assegnato da Sustainalytics al rischio di controversia di un titolo raggiunga il livello 5 (vale al dire il livello di rischio più alto), il titolo sarà cancellato dall’indice due giorni dopo l’annuncio del cambiamento di rating.

Francesco Lomartire, Head of SPDR ETFs Italy, ha dichiarato: “Gli investimenti sostenibili non sono più considerati una scelta di nicchia, ma sono oggi una delle maggiori aree di interesse da parte degli investitori. Il panorama degli ETF ESG si sta pertanto sviluppando rapidamente con il lancio di nuovi prodotti in grado di rispondere a questa domanda, che in questo contesto riteniamo non possa che crescere.

Nonostante l’impegno di società che controllano asset per circa 90 mila miliardi di dollari a livello mondiale a includere i criteri ESG nei loro processi sottoscrivendo i Principi di Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (PRI), solo il 20% di esse rispetta tali criteri2.  Questo dato però dovrebbe crescere rapidamente poiché i requisiti per essere un firmatario, come la comunicazione degli indicatori sul rischio climatico, diventeranno più severi dal 2020”.

Mandy Chiu, Head of ETF Product for EMEA and APAC, ha aggiunto:

“Poiché l’innovazione dei fondi risponde alle nuove capacità e alle richieste degli investitori, prevediamo uno sviluppo dell’offerta di ETF in generale. A fine gennaio 2019, erano 210 gli ETF/ETP classificati come ESG.3 Dato il corpus crescente di ricerche accademiche che evidenzia un rapporto positivo tra punteggi ESG e performance, stimiamo che entro la fine del 2020 gli ETF ESG saranno 265, con l’Europa sempre in prima linea sulle problematiche relative alla sostenibilità”.

Il nuovo ETF è caratterizzato da un tracking error basso (0,48% annualizzato negli ultimi cinque anni) e la sua performance non si discosta molto da quella dell’indice STOXX Europe 600. La sovra o sottoesposizione per settore dovuta alle esclusioni è sempre inferiore al 2% (la più elevata è quella del settore sanitario al -1,68%, seguita dai titoli finanziari al +1,32%).  I titoli attualmente esclusi in quanto non conformi ai criteri ESG dell’indice sono in totale 19. Le prime 10 società più importanti oggetto di esclusione sono le seguenti:

Denominazione della società Categoria di esclusione Ponderazione nell’indice STOXX Europe 600 (%)
NOVARTIS Patto Globale delle Nazioni Unite (Global Compact) 2,52%
BRITISH AMERICAN TOBACCO Tabacco 0,90%
AIRBUS Armi controverse 0,88%
SAFRAN Armi controverse 0,56%
VOLKSWAGEN PREF Patto Globale delle Nazioni Unite (Global Compact) 0,33%
IMPERIAL BRANDS Tabacco 0,27%
BAE SYSTEMS Armi controverse 0,23%
ROLLS ROYCE HLDG Armi controverse 0,22%
RWE Carbone termico 0,16%
ATLANTIA Patto Globale delle Nazioni Unite (Global Compact) 0,13%

Fonte: STOXX, al mercoledì 31 luglio 2019.

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