Etf, Invesco punta sui sintetici

Invesco S&P 500 UCITS ETF, il più grande ETF sintetico in Europa, con 10.4 miliardi di USD di patrimonio gestito, ha registrato quest’anno flussi maggiori rispetto a qualsiasi prodotto concorrente in Europa.

Secondo i dati1, gli ETF sintetici di Invesco S&P 500, MSCI USA e MSCI World UCITS hanno ciascuno sovraperformato la media dei loro maggiori concorrenti fisici rispettivamente dello 0,24%, 0,31% e 0,12% nei 12 mesi fino alla fine di agosto 2020.

Se si guarda agli ultimi tre anni, tale sovraperformance sale allo 0,71%, 0,64% e 0,18%.

Giuliano D’Acunti, country head per l’Italia di Invesco, ha dichiarato: “Invesco promuove da tempo i vantaggi degli ETF sintetici per l’accesso a determinati mercati.

Rispetto agli equivalenti fisici, gli ETF sintetici offrono la possibilità di generare una sovraperformance con un basso tracking error anche in condizioni di mercato difficili”.

Il minor tracking error dei prodotti sintetici è stato reso ancora più evidente durante la recente crisi. Se tra il 31 gennaio e il 30 aprile 2020, gli ETF fisici MSCI World hanno raddoppiato il loro tracking error allo 0,10%, gli ETF sintetici hanno registrato una minore volatilità rispetto al mercato.

Franco Rossetti, senior relationship manager di Invesco afferma: “La metodologia di replica sintetica è stata oggetto di analisi e spesso anche di critiche. Come Invesco abbiamo continuato a impegnarci per fornire i migliori risultati ai nostri investitori, garantendo la più totale trasparenza nella gestione del rischio controparte tipico degli ETF sintetici.”

Continua Rossetti: “Siamo stati in grado di fronteggiare i rischi grazie a un modello di swap multiplo che riduce l’impatto dell’ insolvenza di una controparte. Inoltre, utilizziamo il paniere di azioni non come mera garanzia, ma per fornire la maggior parte del rendimento dell’investimento, con swap intesi solo a compensare qualsiasi differenza “.

A differenza degli ETF fisici, i prodotti sintetici utilizzano gli swap per fornire una replica più efficiente di un indice. Ai sensi dell’attuale legislazione fiscale statunitense, gli swap stipulati su indici con mercati super liquidi, ad es. lo S&P 500, non sono tenuti a pagare ritenute alla fonte sui dividendi. In sintesi un ETF S&P 500 con sede in Europa a replica fisica sarà generalmente in grado di raggiungere un massimo dell’85% del rendimento da dividendi, mentre un ETF sintetico può teoricamente raggiungere fino al 100% dell’intero importo del dividendo lordo.

Nel caso dell’S&P500 con un rendimento di circa l’1,9% (2% in media nell’ultimo decennio), questa esenzione significa che gli ETF sintetici possono potenzialmente realizzare fino a 30 punti base di performance aggiuntive ogni anno rispetto al corrispondente ETF a replica fisica.

Il costo è un altro fattore che tende a favorire gli ETF in generale ma soprattutto i modelli sintetici. Gli UCITS ETF di Invesco  sugli indici S&P 500 (0,05% annuo), MSCI USA (0,05% p.a.) e MSCI World (0,19% p.a.) sono tra gli ETF più economici in Europa per l’esposizione a questi benchmark principali.

Franco Rossetti conclude: “Non stiamo suggerendo che un modello di replica sia meglio dell’altro, ma semplicemente sottolineando l’importanza di cogliere i vantaggi, ottimizzando al massimo il proprio investimento ed ovviamente gestendo in maniera adeguata i rischi ad esso connessi. Ecco perché la nostra gamma di prodotti è composta da ETF fisici e sintetici. Si tratta di fare sempre la scelta ottimale per i nostri investitori in ogni situazione “.

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