Etf, dal Natale una spinta sul digitale

Di seguito un’analisi a cura di Lenore Hawkins, Chief Macro Strategist di Tematica Research, società che ha ideato Digital Infrastructure and Connectivity UCITS ETF, quotato a Piazza Affari.

Quest’anno abbiamo visto una fortissima accelerazione verso l’online. Questa migrazione era già in corso ma la pandemia ha fatto diventare quello che sarebbe successo in qualche anno, un passaggio vissuto quasi dall’oggi al domani. Nel momento in cui quasi tutto il mondo è ancora sotto qualche forma di limitazione, che sia imposta dai governi o il risultato di comprensibili cautele, quest’anno la stagione dello shopping natalizio sarà molto diversa dalle precedenti e infrangerà gli attuali record degli acquisti digitali. Prezzo, prodotto e comodità sono in cima ai pensieri dei consumatori, così come la salute e la sicurezza, e tutto questo farà spostare una percentuale significativa del portafoglio verso lo shopping digitale. Mentre molti si meravigliano della facilità e dei tempi di consegna sempre più veloci associati agli acquisti online o da cellulare, la realtà è che nessuna di queste transazioni potrebbe essere portata a termine senza l’infrastruttura digitale sottostante. Come sa chiunque abbia perso la connessione a banda larga o il segnale mobile, niente connessione niente acquisto. Il successo di Amazon così come gli investimenti fatti da Walmart, Target e altri sono prova del fatto che una volta che i consumatori si spostano agli acquisti online, l’assenza di difficoltà nelle transazioni li fa tornare e ritornare ancora nello spazio virtuale.

L’inizio di dicembre ha dato ufficialmente il via alla stagione dello shopping natalizio e, come atteso, lo spostamento verso l’online è stato più pronunciato che mai. Secondo PYMTNS research, il 74,1% di chi farà acquisti per le feste negli Stati Uniti ha acquistato o programmato di effettuare online i suoi acquisti quest’anno, il che rappresenta un aumento del 12,7% rispetto al 2019. La ricerca è confermata dal sondaggio annuale condotto da Deloitte sui negozi al dettaglio durante il periodo natalizio che ha evidenziato come quest’anno i consumatori prevedano di spendere solo il 28% del loro budget nei negozi fisici, un calo del 36% rispetto allo scorso anno e del 46% contro il 2015. In confronto, la quota di acquisti online è cresciuta del 64%.

Nell’ultima settimana di novembre, l’accelerazione indotta dalla pandemia verso lo shopping online e lontano dai negozi fisici è diventata ancora più marcata. Durante il Thanksgiving americano, quando molti negozi tra cui Target e Walmart hanno fatto quello che sarebbe stato impensabile negli scorsi anni chiudendo i loro punti vendita, il traffico era solo del 5,1% di quanto visto nel 2019, secondo le rilevazioni di Sensormatic Solutions. Nel giorno seguente, il Black Friday, il calo delle vendite nei negozi fisici è stato del 52,1%.

Per le vendite online la storia è molto diversa. Secondo i dati forniti da Adobe Analytics, i consumatori hanno speso circa 9 miliardi di dollari online il giorno dopo il Ringraziamento, una crescita anno su anno del 21,6% e un nuovo record che ha reso il Black Friday 2020 il secondo miglior giorno per vendite online nella storia americana, subito dopo il Cyber Monday 2019. Le vendite online dei grandi nomi della distribuzione durante il giorno del Ringraziamento e il Black Monday sono state più del 400% della media giornaliera di ottobre e circa del 350% per le catene più piccole.

Il Cyber Monday, cioè il primo lunedì dopo il Black Friday, ha segnato nuovi record con gli acquirenti che hanno speso 10,8 miliardi di dollari online secondo i dati di Adobe Analytics, che segna un incremento del 15,1% rispetto all’anno precedente. A testimonianza di quanto debba essere solida l’infrastruttura digitale, i consumatori hanno speso 2,7 miliardi di dollari pari a circa un quarto del totale delle vendite giornaliero soltanto nelle ultime 4 ore del Cyber Monday, dalle 19 alle 23. Per l’intera stagione natalizia, Adobe prevede un aumento dello shopping online del 30% rispetto al 2019 per raggiungere quota 184 miliardi di dollari totali.

Morale della favola, se la pandemia può aver accelerato lo spostamento verso gli acquisti online, il cambiamento era però già in corso. Dal momento che acquisti e transazioni avvengono sempre più online, l’infrastruttura digitale deve continuare ad espandersi e rafforzarsi per offrire una base solida e stabile per il nostro mondo che diventerà ancora più digitale.

 

 

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