Infatti, le big 5 oltre ad aver superato nel complesso una capitalizzazione di mercato di 8mila miliardi di dollari, quasi 9mila contando anche Tesla (3mila miliardi di dollari in più rispetto a 12 mesi fa), hanno raggiunto un’incidenza senza precedenti all’interno di Wall Street. Dato che da sole capitalizzano il 38% del Nasdaq e il 25% dell’S&P500. E in questa direzione, come evidenzia il quotidiano milanese, Apple è in testa, con un’incidenza del 9.8% sul primo e del 6.1% sul secondo. Ma non è tutto.
Oltre alla capitalizzazione, le big tech si confermano anche delle vere e proprie macchine da utili. Tanto che, Apple oggi vale oltre 8 volte il fatturato, Microsoft 12,5, Google 9 e Tesla, la sesta delle big, oltre 22 volte. Numeri da capogiro che, secondo quanto spiegato al Sole da Paolo Belvederesi, ad di Zeygos ed ex gestore di un hedge fund, trovano risposta proprio nella forte crescita del mercato degli Etf. In quanto è inevitabile che se un risparmiatore decide di investire 100 dollari nell’azionario americano attraverso gli Etf, in automatico ne investe 38 su questi titoli se punta sul Nasdaq e 25 se invece investe nell’S&P 500. Senza dimenticare, tra l’altro, che questi stessi titoli sono presenti in diversi Etf contemporaneamente, come quelli tematici. Compreso, ovviamente, il settore dell’Esg che sta inevitabilmente catturando l’attenzione degli investitori. E la lettera annuale pubblicata nei mesi scorsi dal ceo di BlackRock, Larry Fink, ne è una chiara dimostrazione.