Consulenti finanziari, gli Etf possono essere la svolta per il portafoglio dei clienti

Gli Etf si confermano sempre di più i protagonisti indiscussi dell’attuale scenario economico-finanziario. Sia come acceleratori di ricchezza per le big tech, sia come strumenti chiave anche nel mondo del wealth managament. E la dimostrazione non arriva dall’incidenza che hanno nei portafogli private, visto che pesano solo l’1,1% su 881 miliardi di euro di patrimonio delle famiglie private delle società associate Aipb –  come evidenzia il Sole 24 Ore – ma dal fatto che ormai sono alla base dell’offerta dei consulenti finanziari a pagamento grazie alla loro efficienza. Tanto che Cassa Lombarda ha lanciato una nuova partnership con State Street Global Advisor per il lancio di un portafoglio modello absolute return in Etf da offrire ai suoi clienti che operano sulle Gpf, attraverso la rete interna di private banker. Un’idea che sta stuzzicando il palato al settore assicurativo, dato che le polizze – da sempre identificate come soluzioni alla pianificazione successoria – hanno costi abbastanza elevati. Non più sostenibili.

“I consulenti finanziari, in particolare quelli a pagamento, utilizzeranno sempre di più le unit-linked come veicolo, insieme a Etf e fondi indicizzati come sottostanti. In quanto ciò può rappresentare il mix migliore a livello di prodotto per i propri clienti e un mezzo per ridurre i costi”, ha evidenziato Simone Rosti, country head di Vanguard, al Sole 24 Ore che, tra l’altro, ha evidenziato che a fine marzo a Piazza Affari  le masse complessive del segmento Etf Plus si sono attestate a 108 miliardi di euro, quasi il 36% in più a quanto fatto registrare al corrispettivo dello scorso anno. Un vero e proprio record.

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