A peggiorare il ribasso di Tesla è stato anche un tweet di Michael Burry: l’investitore che ha ispirato il film “The Big Short” ha scritto che Musk avrebbe effettuato questa operazione per coprire i suoi debiti personali. Da segnalare inoltre come i ribassi siano stati esacerbati dalla spinta di Nvidia nel settore delle auto elettriche. Il gruppo ha infatti annunciato una tecnologia per i veicoli a guida autonoma, che se funzionasse potrebbe aggiungere ulteriore pressione competitiva a Tesla. In ogni caso, anche a dispetto delle vendite, Tesla continua ad avere una capitalizzazione superiore ai 1.000 miliardi di dollari, segnando un rialzo che da inizio anno si attesta sul +50%. Il settore della auto elettriche dovrebbe comunque continuare a crescere: stando ad un report di ResearchandMarkets, le vendite di queste auto dovrebbero raggiungere il 7% del totale, il 66% in più rispetto al 2020. Entro il 2030 invece, questo dato potrebbe raggiungere il 48%.
Il quadro tecnico di Tesla
Le azioni Tesla hanno fornito un segnale negativo tornando sotto alla linea di tendenza ottenuta collegando i massimi dell’8 e 25 gennaio 2021. Il supporto più interessante per la fine dell’attuale movimento correttivo si trova in zona 884,49 dollari, lasciata in eredità dai top dell’8 gennaio 2021. In questo caso, i corsi riuscirebbero a chiudere il gap up del 25 ottobre 2021. Le probabilità di continuazione del ribasso incrementerebbero con una flessione al di sotto della soglia psicologica dei 1.000 dollari. Se la pressione di vendita dovesse rimanere elevata, si potrebbe assistere ad un ritorno verso la zona compresa tra gli 800 e i 780 dollari. Il rimbalzo sui due intorni supportivi menzionati prima sarebbe un segnale positivo per la continuazione dell’uptrend.
I certificati di Vontobel su Tesla
A cura di Vontobel Certificati