Certificati, Tesla: le vendite di Musk penalizzano il titolo

Nell’ultima settimana le azioni Tesla hanno subito decisi ribassi in Borsa, allontanandosi dai massimi storici segnati solo lo scorso 4 novembre. Ad aver innescato le vendite sono state le mosse di Elon Musk, che dopo un sondaggio effettuato su Twitter ha venduto 4,5 milioni di azioni della compagnia delle auto elettriche per un controvalore di oltre 5 miliardi di dollari. Tuttavia, è da evidenziare come l’uomo più ricco del mondo, che dopo questa operazione ha perso circa 50 miliardi di dollari di ricchezza, avesse già disposto alcune transazioni a metà settembre. La struttura della vendita è articolata in due step: il primo riguarda l’esercizio di 2,15 milioni di stock option del 2012, pagando circa 13,4 milioni di dollari per acquistare 2,15 milioni di azioni. Di queste ne sono state vendute 934.091 per 1,1 miliardi di dollari. Il secondo passo è stato relativo alla vendita di 3,6 milioni di azioni possedute per 3,9 miliardi di dollari. In totale, l’AD di Tesla dovrà vendere circa 17 milioni di titoli, numero che aumenterebbe se nel computo si includessero anche le opzioni esercitabili. A Musk rimangono quindi circa 20,7 milioni di opzioni in scadenza il prossimo agosto e intorno ai 167 milioni di azioni. L’ultima vendita da parte del CEO del gruppo di auto elettriche risale al 2016, quando ha esercitato opzioni e venduto titoli per coprire circa 590 milioni di dollari in tasse.

A peggiorare il ribasso di Tesla è stato anche un tweet di Michael Burry: l’investitore che ha ispirato il film “The Big Short” ha scritto che Musk avrebbe effettuato questa operazione per coprire i suoi debiti personali. Da segnalare inoltre come i ribassi siano stati esacerbati dalla spinta di Nvidia nel settore delle auto elettriche. Il gruppo ha infatti annunciato una tecnologia per i veicoli a guida autonoma, che se funzionasse potrebbe aggiungere ulteriore pressione competitiva a Tesla. In ogni caso, anche a dispetto delle vendite, Tesla continua ad avere una capitalizzazione superiore ai 1.000 miliardi di dollari, segnando un rialzo che da inizio anno si attesta sul +50%. Il settore della auto elettriche dovrebbe comunque continuare a crescere: stando ad un report di ResearchandMarkets, le vendite di queste auto dovrebbero raggiungere il 7% del totale, il 66% in più rispetto al 2020. Entro il 2030 invece, questo dato potrebbe raggiungere il 48%.

Il quadro tecnico di Tesla

Le azioni Tesla hanno fornito un segnale negativo tornando sotto alla linea di tendenza ottenuta collegando i massimi dell’8 e 25 gennaio 2021. Il supporto più interessante per la fine dell’attuale movimento correttivo si trova in zona 884,49 dollari, lasciata in eredità dai top dell’8 gennaio 2021. In questo caso, i corsi riuscirebbero a chiudere il gap up del 25 ottobre 2021. Le probabilità di continuazione del ribasso incrementerebbero con una flessione al di sotto della soglia psicologica dei 1.000 dollari. Se la pressione di vendita dovesse rimanere elevata, si potrebbe assistere ad un ritorno verso la zona compresa tra gli 800 e i 780 dollari. Il rimbalzo sui due intorni supportivi menzionati prima sarebbe un segnale positivo per la continuazione dell’uptrend.

I certificati di Vontobel su Tesla

A cura di Vontobel Certificati

 

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