Etf: buona tenuta dei flussi sugli azionari in un anno record

Ottobre si è rivelato un mese decisamente positivo per gli asset rischiosi, con l’S&P 500 che ha chiuso il mese su un nuovo massimo storico al 6,9%. I flussi verso i mercati azionari e obbligazionari sono stati cospicui, malgrado i crescenti timori sull’inflazione.

Flussi verso gli ETF: a fine ottobre, secondo quanto rilevato dal Lyxor Money Monitor, la raccolta degli ETF si attestava a 10,4 miliardi di euro, il che porta il totale da inizio anno al livello record di 138 miliardi di euro. Gli ETF obbligazionari ed azionari hanno accumulato rispettivamente 0,9 miliardi di Euro e 9,7 miliardi di euro. Circa un terzo dei flussi azionari totali è ascrivibile agli ETF.

  • Gli ETF ESG hanno registrato un’ulteriore accelerazione totalizzando 6,5 miliardi di Euro di afflussi, pari a più della metà dei flussi totali verso gli ETF di ottobre.
  • Gli ETF Smart Beta hanno attirato 0,7 miliardi di Euro, confluiti prevalentemente nelle esposizioni Quality, fattore che sottolinea la crescente cautela di alcuni investitori.
  • Fondi ed ETF obbligazionari: i fondi e gli ETF obbligazionari hanno registrato una raccolta netta complessiva pari a 26,4 miliardi di Euro, di cui 25,5 miliardi di Euro nei fondi aperti e 0,9 miliardi di Euro negli ETF. I flussi si sono diretti in particolare verso le esposizioni difensive, mentre i mercati emergenti e l’high yield hanno perso terreno.
  • Fondi ed ETF azionari: i fondi aperti e gli ETF azionari hanno beneficiato di una raccolta netta pari a 31,4 miliardi di Euro, di cui 21,7 miliardi di Euro sono confluiti nei fondi e 9,7 miliardi di Euro negli ETF. Gli investitori hanno continuato a privilegiare le esposizioni ben diversificate ai mercati sviluppati, ma anche quelle su tecnologia, energia e finanza.

L’attuale offerta di ETF e fondi tematici è incredibilmente ampia e diversificata, e l’enfasi è incentrata su trend strutturali quali:

  • La transizione del potere economico globale: il predominio economico del mondo occidentale sta gradualmente tramontando, mentre la Cina e altri paesi “in via di sviluppo” stanno passando da modelli economici basati sulla produzione a modelli basati sul consumo; le nazioni in via di sviluppo sono inoltre sempre più esportatrici di capitale e innovazione.
  • Cambiamento demografico e sociale: i paesi seguono dinamiche demografiche differenti; in alcune nazioni si registra un invecchiamento, se non addirittura una riduzione, della popolazione. Questo può limitare la forza lavoro e sottoporre il sistema sanitario ad ulteriori pressioni. Alcune economie sono ancora agli albori e in crescita, il che significa mercati del lavoro e del consumo più ampi.
  • Rapida urbanizzazione: negli anni ’50, il 30% del mondo viveva nelle città. Oggi questo dato è salito al 55% e si prevede che raggiungerà il 68% entro il 2050. Tale espansione richiede massicci investimenti in infrastrutture intelligenti1; il numero di megalopoli (città con più di 10 milioni di abitanti) è destinato ad aumentare dalle 33 del 2018 a 43 entro il 2030.
  • Innovazioni tecnologiche: intelligenza artificiale, automazione, sensori e altre frontiere della R&S stanno imprimendo slancio alla produttività; nuovi settori vengono alla luce mentre quelli più longevi subiscono una trasformazione; la tecnologia mobile, il cloud computing, l’analisi dei dati, internet e l’apprendimento automatico continueranno a ridisegnare il nostro mondo.
  • Cambiamento climatico e scarsità di risorse: il riscaldamento globale, eventi climatici estremi e l’innalzamento del livello del mare mettono sotto pressione i metodi agricoli ed ittici tradizionali; la scarsità delle risorse rappresenta una questione di fondamentale importanza, in particolare per quanto riguarda energia pulita ed acqua potabile; la necessità di soluzioni sostenibili non è mai stata così impellente.

Questi “megatrend” non possono essere qualificati come temi d’investimento di per sé, in quanto si tratta di concetti né diretti né tantomeno lineari. Tuttavia, si possono identificare diverse tematiche d’investimento come: nuove energie, acqua, robotica e intelligenza artificiale, digitalizzazione, mobilità del futuro, tecnologie dirompenti e millennial.

All’interno di un’esposizione alcuni di questi temi potrebbero sovrapporsi e per affrontare ciascuno di essi viene proposta una vasta gamma di soluzioni.

“Crediamo che ogni soluzione d’investimento offerta sul mercato debba tenere conto di tre considerazioni chiave: convinzione (esposizione elevata al tema), diversificazione (per mitigare il rischio legato al singolo titolo) e liquidità (alcuni titoli associati a questi temi appartengono a small cap)” ha affermato Vincent Denoiseux, Head of ETF Research and Solutions di Lyxor, che di seguito spiega la view.

I fondi con un’esposizione a questi temi hanno evidenziato in media solide performance annuali, anche se ciò non riflette l’elevata dispersione dei rendimenti tra i fondi per ogni esposizione. Ad esempio, tematiche d’investimento come l’economia digitale o le tecnologie dirompenti hanno tendenzialmente messo a segno ottimi risultati. Tuttavia, osservando più attentamente le performance registrate dai fondi all’interno di ogni esposizione si può notare una netta dispersione dei rendimenti, come evidenziato dalla tabella relativa alle performance minime e massime per questi temi d’investimento.

Naturalmente, gli investimenti tematici e le relative performance presentano un’elevata eterogeneità. La significativa dispersione dei rendimenti tra temi d’investimento simili sottolinea però la necessità di diversificazione e trasparenza delle soluzioni d’investimento offerte sul mercato, che dovrebbero fornire agli investitori spiegazioni tempestive e dettagliate dei risultati.

Un’ultima considerazione è il sempre più marcato interesse degli investitori a cogliere la crescita attesa a lungo termine offerta da questi trend strutturali.

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