Etp, in calo la raccolta globale

Dal BlackRock ETP Landscape Report che illustra i trend dei flussi degli ETP a livello globale registrati nel mese di gennaio 2022 emergono le seguenti principali evidenze:

  • Propensione al rischio nel 2022: a gennaio la raccolta globale degli ETP ha registrato un calo rispetto al record di dicembre (150,6 miliardi di dollari), con flussi in ingresso per 70,9 miliardi di dollari, con un’incidenza dell’azionario al livello più alto da marzo 2020.
  • I flussi azionari, pari a 66,2 miliardi di dollari, hanno rappresentato il 93,5% dei flussi totali degli ETP, in aumento rispetto all’83% di dicembre.
  • I flussi dell’obbligazionario, al contrario, hanno chiuso gennaio in territorio marginalmente negativo (-1,5 miliardi di dollari), mentre i flussi delle materie prime hanno mostrato vivacità in un momento di volatilità del mercato con una raccolta pari a 5,1 miliardi di dollari.

Propensione al rischio

A livello geografico, le tendenze azionarie sono state simili a quelle osservate a gennaio 2021: i flussi sull’azionario statunitense si sono attestati a 7,4 miliardi di dollari (in calo rispetto agli 87,0 miliardi di dollari di dicembre, ma in crescita rispetto ai 3,3 miliardi di dollari di gennaio 2021), mentre i flussi verso l’azionario dei mercati emergenti – soprattutto le esposizioni cinesi – e l’azionario europeo hanno registrato una progressione, rappresentando la maggior parte dei flussi azionari complessivi.

In particolare, l’azionario dei mercati emergenti ha registrato un record di 16,8 miliardi di dollari di afflussi a gennaio, battendo il precedente record di 16,0 miliardi di dollari di dicembre 2019. In continuità con le tendenze del mese precedente, le singole esposizioni dei mercati emergenti hanno rappresentato la maggioranza dei flussi totali (12,6 miliardi di dollari), con 11,7 miliardi di dollari focalizzati sull’azionario cinese.

Gli afflussi verso la Cina hanno registrato un ampio consenso trasversale, con livelli mensili record per gli ETP azionari cinesi quotati nell’area EMEA (1 miliardo di dollari) e negli USA (3,1 miliardi di dollari).

Anche i flussi azionari europei sono aumentati a 8 miliardi di dollari, rendendo gennaio il mese con il maggior afflusso da maggio 2021. In contrasto con la tendenza del 2021, contraddistinta da una predominanza degli acquisti internazionali rispetto ai flussi domestici, gli ETP quotati in EMEA (6,1 miliardi di dollari) hanno guidato gli afflussi a gennaio.

Il reddito fisso in territorio negativo

Gennaio ha segnato il primo mese di deflussi per gli ETP a reddito fisso (-1,5 miliardi di dollari) dall’inizio della pandemia Covid (con fuoriuscite di 27,5 miliardi di dollari a marzo 2020). Questi deflussi sono stati tranati dal record mensile negativo per l’high yield (HY) (-7,6 miliardi di dollari), legato prevalentemente all’HY focalizzato sugli Stati Uniti e quotato negli USA. Rimanendo nel credito, i flussi dell’investment grade sono stati piuttosto piatti (-0,2 miliardi di dollari).

I flussi degli ETP obbligazionari inflation-linked hanno segnato il primo risultato negativo da aprile 2020, con 1,7 miliardi di dollari di deflussi a seguito di un ampio repricing del mercato per le politiche delle Banche Centrali.

Seppur gli investitori abbiano venduto in tutte le regioni di quotazione, gli ETP inflation-linked focalizzati sugli Stati Uniti hanno dominato i deflussi, mentre i linker della zona euro hanno registrato una raccolta contenuta (0,2 miliardi di dollari).

In un contesto di forte attenzione rispetto ai segmenti dove non investire nel reddito fisso, gli afflussi sul debito sono passati inosservati. I flussi di gennaio, pari a 1,2 miliardi di dollari, hanno continuato la tendenza positiva, con una particolare richiesta per le obbligazioni cinesi (1,4 miliardi di dollari), nonostante i deflussi di 1,8 miliardi di dollari dei fondi denominati in valuta forte.

Un’inclinazione al “value”

Tutti gli occhi sono stati puntati sulla rotazione del mercato verso il “value”, ma a livello di flussi si è registrata più che un’inclinazione. Nonostante la concreta progressione dei flussi verso le esposizioni cicliche orientate al valore, a gennaio i flussi sono stati guidati dai financial con un record di 10,9 miliardi di dollari con gli investitori che hanno conservato le posizioni sulle esposizioni “quality”. I flussi tecnologici sono stati pari a 0,4 miliardi di dollari, mentre i flussi dell’healthcare sono stati pari a 3,2 miliardi di dollari, rendendolo il terzo settore più popolare del mese di gennaio. Analizzando le tipologie di investimenti a basso rischio, i flussi di utilities e di energia sono saliti rispettivamente a 1,3 e 3,1 miliardi di dollari. Nelle materie prime, anche gli acquisti di oro hanno segnato un aumento record da maggio 2021, con 2,8 miliardi di dollari di afflussi.

Per quanto riguarda il settore industriale, dopo una raccolta positiva nelle prime due settimane del mese, il trend si è invertito per registrare un saldo mensile negativo (-0,2 miliardi di dollari), il nono mese consecutivo di deflussi. Nel frattempo, i flussi dei materiali sono tornati positivi, con 0,7 miliardi di dollari di afflussi.

Lo slancio dei flussi sostenibili si interrompe

A gennaio i flussi sostenibili sono stati disallineati rispetti ai più ampi trend dell’industria degli ETP, con un significativo rallentamento rispetto a dicembre. Con una raccolta complessiva di 7,3 miliardi di dollari tra Stati Uniti e area EMEA, il mese di gennaio ha totalizzato poco più della metà dei flussi dello scorso dicembre, pari a 13,4 miliardi di dollari.

Il maggior calo si è registrato per i fondi quotati in EMEA, passati da 12,7 miliardi di dollari a dicembre 2021 a 6,7 miliardi di dollari a gennaio, mentre per i flussi degli ETP quotati negli USA il rallentamento è stato più contenuto, da 0,8 miliardi di dollari di dicembre a 0,5 miliardi di dollari a gennaio.

La maggior parte dei flussi quotati nell’area EMEA è stata investita in strategie best-in-class, che hanno registrato ingressi per 4,9 miliardi di dollari, seguiti dalle strategie ottimizzate ESG con 1,1 miliardi di dollari e a poca distanza dalle strategie sul clima, che hanno registrato il record di afflussi, pari a 1 miliardo di dollari.

Con 0,2 miliardi di dollari in uscita, le strategie screened hanno invece registrato il primo mese in territorio negativo da marzo 2020.

Analizzando nello specifico i flussi dei prodotti quotati negli Stati Uniti, anche le strategie best-in-class e le strategie ambientali hanno registrato deflussi a gennaio, con vendite nette rispettivamente di 0,8 e 0,6 miliardi di dollari. In contrapposizione invece le strategie ottimizzate, principale motore della raccolta con afflussi di 1,28 miliardi di dollari, seguite dalle strategie screened, con afflussi di 0,6 miliardi di dollari.

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