Tech, cloud ed healthcare: un tris per gli Etf

HANetf è una piattaforma indipendente nata nel 2018 con l’obiettivo di portare strategie tematiche ed innovative agli investitori europei sotto forma di Etf o Etc. È una piattaforma multi-manager white-label, ovvero che permette di fornire ad asset manager e aziende proprietarie di indici settoriali tutta l’infrastruttura tecnica e normativa necessaria per lanciare e gestire con successo Etf Ucits. Attraverso un modello scalabile ed efficiente dal punto di vista dei costi, propone una soluzione chiavi in mano che include la preparazione e il lancio, la gestione del prodotto, la distribuzione e le attività di marketing all’interno dell’Europa con una tempistica contenuta di circa dieci settimane. Ad oggi HANetf è la piattaforma di Etf tematici più ampia d’Europa con oltre 30 prodotti innovativi che abbracciano diversi settori, dalla tecnologia al tema della sostenibilità, o all’ecosistema delle cripto. Ne parliamo con Anthony Ginsberg (nella foto), fondatore di GinsGlobal Index Funds, gestore di tre Etf tematici su tech, cloud e healthcare, lanciati sul mercato europeo grazie ad HANetf.

Quali sono i settori che vede con favore nel futuro, considerando che il conflitto tra Russia e Ucraina sta creando incertezza e paura anche sul fronte degli investimenti?

L’incremento della digitalizzazione, e gli attacchi hacker avvenuti negli ultimi mesi del 2021 da parte di Mosca contro un network di computer governativi e aziendali americani, avevano già alzato l’attenzione degli investitori verso la cybersecurity. Nonostante le correzioni che ha visto questo sottosettore, ci aspettiamo una crescita nel lungo termine, data anche l’attuale situazione di guerra in Ucraina, che ha già visto il presentarsi di attacchi hacker sulla scena del conflitto. A nostro avviso gli attacchi hacker saranno inclusi sempre di più nelle nuove strategie belliche e nelle cosiddette “guerre ibride” che si potrebbero giocare in futuro.

E poi?

La cybersecurity risulta essere oggi un tema sempre più vicino alla tecnologia cloud e sono sempre più le aziende di servizi cloud che offrono ai propri clienti pacchetti di cybersecurity, o che fanno acquisizioni in questo settore. Riteniamo anche che i social media, soprattutto in zone di conflitto, hanno più volte dimostrato una maggiore velocità nel riportare le notizie e andranno sempre più ad erodere le fette di mercato dei media tradizionali.

Queste strategie, tra healthcare, cloud tech, megatrend, sono molto interessanti ma molto volatili. A quale tipo di investitore sono adatte?

Questa osservazione è corretta e direi che il modo migliore per affrontare la possibile volatilità del settore è spaziare il più possibile su queste aree di investimento. Un esempio: il nostro prodotto sul cloud contiene oltre 75 partecipazioni, distribuite equamente in diversi sottosettori, dall’infrastrutture, ai software, fino alle piattaforme. La stessa struttura per noi si applica al mondo del tech, dove oltre 150 partecipazioni spaziamo dal sottosettore della robotica ai veicoli elettrici. Un altro fattore importante è il contenimento dell’esposizione alle big tech. Infatti, a differenza del Nasdaq e della maggior parte degli indici tech che sono sovrappesati sui colossi tecnologici, il peso FAANG nei nostri prodotti è inferiore al 6%, contro oltre il 40% del Nasdaq 100. Così facendo i nostri fondi risultano più sicuri e bilanciati, caratteristica che attira investitori istituzionali come fondi pensioni e compagnie assicurative.

Quali sono i costi per questo tipo di strumenti?

I costi, comparati ad un classico fondo comune di investimento, sono piuttosto bassi, nel nostro caso 59 punti base. Un costo decisamente vantaggioso in cambio dell’esposizione globale, vasta e bilanciata che questo tipo di strumenti offrono, specialmente nel settore tecnologico che è altamente sfaccettato e si compone di un sempre maggior numero di sottosettori, dall’intrattenimento digitale ai social media per arrivare alla robotica o ai VE.

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