Certificati, settore turistico: le trimestrali mostrano ottimismo

Con l’avvento del Covid-19, il settore turistico a livello globale ha subito una delle più forti contrazioni della sua storia. Le restrizioni alla libertà di movimento hanno impedito i viaggi sia per motivi di lavoro che di piacere. Con il 2021 la situazione ha visto un miglioramento, ma è con il 2022 che si potrebbe assistere ad un vero e proprio recupero del comparto.

Secondo le previsioni di Statista, il settore riuscirà a raggiungere ricavi di 637,64 miliardi di dollari nel 2022, per arrivare a 949,58 miliardi nel 2026, con un tasso di crescita composto annuo del 10,47%. Per queste stime, il comparto non tornerà ai livelli pre-pandemici del 2019 (in cui ha ottenuto un fatturato di 720,20 miliardi di dollari) prima del 2023. Un’altra tendenza messa in luce da Statista è quella relativa al modo in cui si effettuano le prenotazioni, che per il 2026 è atteso essere per il 74% online.

La stagione delle trimestrali che negli USA si avvia alla conclusione ha fornito ulteriori indizi. Le principali compagnie aeree a stelle e strisce hanno comunicato livelli di prenotazioni di voli record e capacità che nel secondo trimestre dell’anno arriverà vicina ai livelli del 2019. Dai dati si comprende anche come le società riescano a trasferire i maggiori costi dovuti anche all’aumento del carburante sui consumatori senza penalizzare la domanda.

Più in generale, le aziende del comparto turistico hanno visto un aumento delle prenotazioni e questo è dovuto essenzialmente al fatto che le persone vogliono tornare a viaggiare in un contesto di sempre minori restrizioni dopo due anni in cui questa possibilità è stata sostanzialmente bloccata. La tendenza si poteva osservare già a inizio 2022. Le misurazioni dell’United Nations World Tourism Organization, nel primo mese dell’anno si è assistito ad un incremento del 130% degli arrivi internazionali: lo stesso valore che si è registrato nell’intero 2021 rispetto al 2020. L’associazione mette in luce tuttavia come a dispetto di questo rimbalzo ci si trovi ancora distanti dai livelli pre-pandemici. In Europa ad esempio, gli arrivi a gennaio 2022 hanno visto un +199% a/a ma gli arrivi internazionali sono ancora il 53% in meno del 2019. Oltre a questo, sarà da monitorare l’impatto che avrà sulla fiducia dei viaggiatori la guerra tra Russia e Ucraina. Se il conflitto dovesse essere prolungato, le entrate del turismo globale secondo la UNWTO potrebbero scendere di almeno 14 miliardi di dollari.

Il quadro tecnico di Airbnb

Di recente, le azioni Airbnb hanno aggiornato i loro minimi storici dopo una decisa flessione accelerata ad aprile 2022. Tra l’area dei 110 dollari e dei 100 dollari si potrebbe tuttavia assistere ad una ripartenza, che verrebbe consolidata da un ritorno al di sopra delle resistenze poste a 135 dollari. Se ciò dovesse avvenire, i compratori avrebbero la possibilità di spingersi verso il successivo ostacolo a 150 dollari. Nel medio periodo, il superamento dei 180-190 dollari potrebbe essere interpretato come una conclusione del downtrend, in quanto verrebbe conclusa la serie di top decrescenti in atto da novembre 2021. In sostanza, per un ritorno della positività si dovrebbero verificare dei segnali di forza, in quanto la tendenza in atto risulta ancora improntata al ribasso.

I certificati di Vontobel sul settore turistico

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