Etf, la Sec boccia il prodotto di Grayscale sul Bitcoin spot e viene denunciata

La SEC ha bocciato definitivamente la richiesta di Grayscale di emettere un ETF basato su Bitcoin spot sui mercati USA, come riportato da Cryptonomist.ch.

Nel lungo documento (86 pagine) con cui la SEC comunica la sua decisione, si legge che la richiesta non rispondeva a tutte le domande poste dall’agenzia in merito alla prevenzione della manipolazione del mercato.

Questo punto è piuttosto curioso, perché non è stato applicato alle richieste di ETF sui future su Bitcoin, approvate parecchi mesi fa dalla SEC. Eppure anche il mercato dei future su Bitcoin può essere manipolato, manipolando a monte il prezzo di Bitcoin sui mercati spot.

Infatti, Grayscale non l’ha presa affatto bene, tanto che ha fatto causa alla SEC.

Nel documento (92 pagine) che ha presentato alla Corte d’Appello del Distretto di Columbia (Washington), Grayscale chiede che la decisione della SEC venga rivista.

A dire il vero sembra che dietro il differente approccio che la SEC ha nei confronti degli ETF su asset spot, rispetto a quello verso gli ETF sui future, ci siano proprio leggi federali differenti, che regolano i due prodotti derivati in modo diverso.

Questo, però, non spiega perché la SEC ponga come condizione per l’emissione di un ETF su Bitcoin spot quella che il suo prezzo di mercato non possa essere manipolato, mentre d’altro canto non ha posto la stessa condizione sugli ETF sui future su Bitcoin.

La denuncia di Grayscale è scattata solo un’ora dopo il rifiuto della SEC, quindi avevano già preparato da tempo le 92 pagine della richiesta di revisione della decisione inviata alla Corte. D’altronde erano ben pochi coloro che si aspettavano che questa volta sarebbe stato diverso, dato che la SEC ha già bocciato decine di proposte simili nel corso degli anni.

La differenza maggiore stava nel fatto che Grayscale voleva trasformare un fondo già esistente (GBTC) in un ETF, ma la SEC ha di fatto scelto di ignorare questa particolarità.

Le motivazioni della SEC per aver respinto la richiesta

Va anche aggiunto che, oltre alla paura della manipolazione del mercato, la SEC ha dato anche altre motivazioni, come quella relativa al rischio che USDT abbia un ruolo troppo importante all’interno dell’ecosistema crypto, e la mancanza di sorveglianza sul mercato crypto, ma queste sembrano preoccupazioni di minore entità rispetto al rischio di manipolazione.

Secondo Grayscale è scorretto che la SEC tratti gli ETF su Bitcoin spot in modo differente rispetto a come fa per gli ETF sui future su Bitcoin, ed è per questo che ha chiesto la revisione della decisione. Ora saranno i giudici a chiarire se tale decisione è conforme alle leggi, oppure no.

Grayscale cita il “buon senso” come ragione per rivedere la decisione della SEC, ed il fatto che gli ETF sui future su Bitcoin rispettano tutte le leggi, ma non è detto che la Corte la pensi allo stesso modo. Molto dipenderà da come i giudici interpreteranno le norme in vigore negli USA, perché se dovessero interpretarle alla lettera come sta facendo la SEC difficilmente ci si può attendere un esito differente.

Quindi la partita sembra ancora aperta, ma gli spiragli per una vittoria di Grayscale sembrano sempre più piccoli.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!