Etf sostenibili: il barometro di BNP Paribas AM

Secondo lo European ESG ETF Barometer di BNP Paribas AM, che monitora il cambiamento delle prospettive e delle prassi di investimento sostenibili degli investitori europei nel tempo, la tematica ESG si conferma un fattore sempre più determinante quando si parla di investimenti.

Gli ETF ESG rappresentano attualmente il 16% di tutti gli attivi degli ETF europei, con il 91% degli investitori intervistati che si aspetta che questo livello rimanga stabile o aumenti nei prossimi 12 mesi. Un dato che arriva a ben il 96% per il mercato italiano e nel Regno Unito

Il 57% del campione ha inoltre classificato la credibilità e le credenziali ESG dei gestori patrimoniali come una considerazione primaria nel decidere con chi investire. A livello di temi, il più popolare è senza dubbio l’economia circolare (61%), e su questo l’Italia è tendenzialmente allineata (62%).

Denis Panel, Head of Multi Asset, Quantitative & Solutions (“MAQS”) presso BNPP AM, ha commentato: “Il lancio di BNP Paribas Asset Management European ESG ETF Barometer ci fornisce preziose informazioni sul modo in cui evolvono le preferenze degli investitori per gli ETF ESG tematici.  I risultati della prima indagine evidenziano il crescente appetito per questa classe di attivi.  BNPP AM ha l’ambizione di crescere ulteriormente come player primario nelle soluzioni indicizzate che integrano i criteri ESG e la decarbonizzazione. I risultati del sondaggio non solo convalidano il necessario spostamento verso gli indici sostenibili, compresi gli standard dei benchmark allineati all’accordo di Parigi, adottati da BNPP AM alla fine del 2021, ma mostrano anche l’aumento dell’uso degli ETF come mezzo per accedere ai temi ESG, mentre il divario tra ciò che è stato precedentemente considerato “attivo” e “passivo” diventa sempre più sfumato”.

Gli investitori si aspettano un’ulteriore crescita degli attivi ETF ESG nei prossimi 12 mesi

Il “Barometro” ha rilevato che, per tipologia di investitore, le assicurazioni e i fondi pensione sono particolarmente ottimisti sulle prospettive degli ETF ESG: il 91% prevede che la quota di attivi detenuti negli ETF ESG rimanga stabile o cresca. Analizzando i dati per paese, gli intervistati nel Regno Unito (96%) e in Italia (96%) si sono dimostrati i più convinti sulle prospettive di crescita. Al contrario, solo il 6% degli intervistati prevede un importante calo del valore degli attivi ESG nei prossimi 12 mesi.

Le credenziali ESG degli asset manager contano

L’indagine ha anche rivelato che, nel selezionare gli ETF ESG, la credibilità e le credenziali ESG dei gestori patrimoniali sono una considerazione primaria nello scegliere a chi destinare i propri patrimoni: il 57% degli investitori fanno rientrare questo parametro tra i loro primi tre criteri di scelta. Tuttavia, gli intervistati in Germania e Svizzera hanno attribuito maggiore importanza alle etichette e alle certificazioni dei fondi ESG, con il 46% in entrambi i Paesi che classificano questi requisiti tra le prime tre priorità.

Gli investitori vorrebbero una maggiore enfasi sulle questioni sociali nell’ambito dell’impegno ESG e delle pratiche di voto, con il 43% del campione che desidera concentrarsi maggiormente sui diritti dei dipendenti e il 42% sulla diversità nei consigli di amministrazione.  Tuttavia, i wealth manager intervistati sembrano più focalizzati sulle questioni ambientali, visto che il 55% di essi afferma di desiderare più informazioni sull’impatto climatico, e auspica che al tema delle emissioni di gas serra venga assegnata la priorità nell’attività di engagement e stewardship.

L’integrazione ESG e le preferenze tematiche differiscono per tipo di investitore e Paese

Trattando di preferenze in materia di integrazione ESG, emergono notevoli differenze tra tipologie di operatori e Paesi. L’approccio tematico all’investimento ESG si rivela un elemento chiave per gli intervistati svizzeri (72%) e britannici (68%), ma meno per gli intervistati francesi (36%). I wealth manager propendono a citare gli investimenti ad impatto come importanti (63%), mentre gli asset manager considerano il coinvolgimento e la stewardship come l’aspetto più rilevante dell’integrazione ESG (57%).

Quando viene chiesto quali temi siano i più interessanti, l’attenzione degli intervistati si rivolge prevalentemente all’economia circolare. Nel complesso, il 61% di essi si aspetta di concentrare la propria attenzione principalmente su questo tema nei prossimi 12 mesi; la maggiore domanda si osserva in Germania (88%), Francia (66%) e Italia (62%). Insieme alla “blue economy” (gli oceani), l’economia circolare si dimostra particolarmente popolare tra le assicurazioni e i fondi pensione, mentre gli asset manager e i wealth manager considerano l’accesso all’istruzione come un aspetto significativo per i loro investimenti tematici ESG.

Gli ETF tematici di nuova generazione sono sempre più visti come strategie attive

Mentre gli ETF tradizionali sono storicamente considerati investimenti passivi, l’indagine ha mostrato che gli ETF tematici di nuova generazione sono sempre più visti come soluzioni attive, poiché gli investitori cercano di sfruttare i megatrend di lungo periodo rappresentati da indici di nicchia.  L’82% degli intervistati considera gli ETF ESG tematici come strategie attive.

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