Semiconduttori affossati in Borsa. Ma il settore vanta fondamentali robusti

Dopo il boom degli acquisti post-Covid, nel 2022 le azioni delle società dei semiconduttori sono state colpite dalle vendite. Le quotazioni del Philadelphia Semiconductor Index, uno dei listini rappresentativi del settore, hanno perso oltre il 42% dall’inizio dell’anno, oltre il 32% del Nasdaq 100.

Diversi i motivi che hanno portato a questa debolezza, come la minore richiesta di dispositivi elettronici dopo i lockdown, le restrizioni in Cina, le problematiche alle catene di approvvigionamento su cui grava anche il conflitto tra Russia e Ucraina e le nuove regole in USA sul divieto di esportazioni di chip avanzati verso Pechino.

Nelle scorse settimane, AMD ha comunicato che nel 3° trimestre del 2022 la domanda di PC si è indebolita significativamente, con le condizioni macroeconomiche che hanno abbassato la domanda meno delle stime. Il gruppo si attende che i ricavi nel trimestre saranno di circa 5,6 miliardi di dollari, al di sotto dei 6,7 miliardi previsti solo ad agosto.

Micron Technology ha invece tagliato del 30% gli investimenti per l’anno fiscale 2023, portandoli a 8 miliardi di dollari.

Nella pubblicazione dei conti del 3° trimestre 2022, il colosso TSMC ha comunicato che nel 2023 il comparto subirà un declino, pertanto ha deciso di abbassare il capex per il 2022 a 36 miliardi di dollari (stime precedenti tra i 40 e i 44 miliardi). Il gruppo ha tuttavia alzato le previsioni sui ricavi per il 4° trimestre, sostenendo che il business delle auto e dei data center riescano a resistere meglio degli altri.

Sempre guardando alle trimestrali, Samsung ha riportato il primo calo dei profitti dal 2019. È tuttavia positivo evidenziare come un recente report di Morgan Stanley veda un ritorno alla crescita del comparto dei semiconduttori nella seconda metà del 2023.

I ribassi potrebbero dunque creare un’occasione per gli investitori: tornando al Philadelphia Semiconductor Index, è da evidenziare come il P/E stimato da Bloomberg per il 2022 si trovi sui minimi dal 2018. Oltre a questo, si deve ricordare che i chip sono il “cervello” dei dispositivi elettronici e gli sviluppi tecnologici attuali e futuri continueranno a rendere centrale questo comparto. Per fare un esempio, le auto elettriche saranno sempre più utilizzate e Statista stima che i veicoli elettrificati venduti passeranno da 5,211 milioni di unità nel 2022 a 13,325 milioni nel 2026. Stando alle rilevazioni di IDTechEx, questo tipo di veicoli utilizza 2,3 volte in più i microchip di quelli a combustione interna.

I certificati di Vontobel sul settore dei semiconduttori

A cura di Vontobel Certificati

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