Il settore della difesa è tornato sotto i riflettori nel 2022, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina. Di recente, in USA è stata approvata una legge per la difesa da 858 miliardi di dollari, il 10% in più rispetto ai 778 miliardi di dollari del 2021. A maggio 2022 la Commissione Europea ha comunicato che gli Stati del blocco hanno annunciato piani per aumentare i loro budget per la difesa di 200 miliardi di euro nei prossimi anni. Nelle ultime settimane inoltre Josep Borrell, alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha detto che il Vecchio Continente sta mirando a un incremento della spesa per la difesa da 70 miliardi entro il 2025. In Italia invece, l’Osservatorio Mil€x evidenzia come le stime preliminari basate sulla nuova Legge di Bilancio vedano un incremento complessivo degli investimenti nel settore della difesa per oltre 800 milioni di euro.
Restando sempre in territorio italiano ma spostando lo sguardo al mercato azionario si potrebbe prendere in considerazione Leonardo. Dall’inizio del 2022, la società ha dato vita ad una performance di circa il 22%, oltre il -13,7% del FTSE Mib e meglio anche del 12,36% dell’indice STOXX Europe Total Market Aerospace & Defence. Guardando alle stime Bloomberg, gli utili per azione rettificati dovrebbero passare dagli 1,35 euro di fine 2021 a 1,88 euro nel 2025. I ricavi sono invece attesi in crescita da 14,135 miliardi di euro a 16,991 miliardi. Gli esperti prevedono anche un aumento dei dividendi da 0,14 euro del 2021 a 0,18 euro nel 2025. Un focus va posto anche alla questione multipli.
Il rapporto P/E di Leonardo è al momento della scrittura pari a 6,53x, un valore inferiore rispetto a competitor come Airbus (20,88x), BAE System (19,23x) e Lockheed Martin (17,52x). Per la società vi è un’opinione positiva anche tra i 18 analisti censiti da Bloomberg: 16 forniscono un giudizio “buy”, 1 “hold” e 1 “sell”. Il prezzo obiettivo medio a 12 mesi è di 11,96 euro, il 55,7% in più rispetto alle quotazioni attuali. Infine, da evidenziare l’esposizione geografica della società che guarda principalmente agli USA, dove vi sono il 60,75% delle strutture dei clienti. Stando a quanto evidenziano diversi analisti, il Paese dovrebbe registrare una recessione (o comunque un rallentamento economico) meno pronunciata rispetto all’Eurozona ed è storicamente incline ad un continuo aumento delle spese per la difesa.
I certificati e i covered warrant di Vontobel sul settore della difesa quotati a Piazza Affari
A cura di Vontobel Certificati