Etf, nel 2022 i flussi hanno retto

E’ stata pubblicata la Refinitiv Lipper ‘European ETF Industry Review: 2022’ a cura di Detlef Glow, Head of Lipper EMEA Research di Refinitiv.

Come riporta l’analisi, il 2022 è stato un anno per i libri di storia. I principali venti economici e geopolitici hanno portato a un calo dei mercati azionari e obbligazionari in tutto il mondo. All’inizio del 2022, gli investitori erano preoccupati per le catene di consegna ancora disturbate e per i tassi di inflazione in aumento a seguito della pandemia COVID-19. Tutte queste preoccupazioni sono state superate dall’invasione della Russia in Ucraina, il che ha significato che gli investitori dovevano riscrivere il loro playbook per l’anno. La guerra in Ucraina ha portato a prezzi più elevati per l’energia e il cibo, alimentando i tassi di inflazione già in aumento. Di conseguenza, le banche centrali in tutto il mondo hanno dovuto agire ancora più duramente per combattere l’inflazione.

In questo contesto, è stato sorprendente che l’industria degli Etf europei abbia goduto di flussi di cassa durante il 2022. Questi flussi hanno ripetuto una tendenza che abbiamo osservato durante altri periodi di mercato difficili. Nonostante queste condizioni di mercato difficili, il 2022 ha segnato il ventitreesimo anno consecutivo con afflussi in Etf, il che significa che questi prodotti non hanno mai subito deflussi su base annuale dalla loro introduzione in Europa nel 2000.

La performance negativa dei mercati sottostanti ha portato, nonostante i flussi netti stimati, a una riduzione dei fondi sotto gestione (da €1.330,5 miliardi al 31 dicembre 2021 a €1.242,2 miliardi alla fine del dicembre 2022). La riduzione di €88,3 miliardi per il 2022 è stata causata dalla performance dei mercati sottostanti (-€168,5 miliardi), mentre le vendite nette stimate hanno contribuito con €80,2 miliardi alla gestione dei fondi nell’industria degli ETF europei. Non sorprende che gli ETF azionari (€884,1 miliardi) rappresentino la maggioranza dei fondi, seguiti dagli ETF obbligazionari (€304,6 miliardi), dagli ETF commodity (€32,2 miliardi), dagli ETF del mercato monetario (€12,5 miliardi), dagli ETF UCITS alternativi (€5,7 miliardi), dagli ETF di asset misti (€3,1 miliardi) e dagli ETF “altri” (€0,1 miliardi).

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