Etp: raccolta globali in calo a gennaio

La rinnovata propensione al rischio è stata la principale tendenza caratterizzante i flussi della raccolta degli ETP di gennaio, con un orientamento degli investitori dal credito di alta qualità ad allocazioni più rischiose. Gli acquisti azionari globali sono infatti rallentati all’inizio dell’anno, a causa della riduzione delle esposizioni agli Stati Uniti verso allocazioni all’estero. L’azionario europeo ha invece registrato il maggior afflusso da un anno a questa parte, mentre le esposizioni azionarie dei mercati emergenti hanno confermato la progressione registrata nel 2022”. Questo il commento di Laura Cooper, senior macro strategist per iShares EMEA di BlackRock, rispetto a quanto emerso dla BlackRock ETP Landscape Report che mensilmente illustra i trend dei flussi degli ETP a livello globale

Ecco nel dettaglio le principali evidenze del report:

  • Flussi in calo: Nel mese di gennaio la raccolta globale degli ETP ha chiuso con un saldo negativo per il quarto mese consecutivo a 62,6 miliardi di dollari, soprattutto a causa della riduzione degli acquisti azionari registrati a inizio mese.
  • Propensione per l’obbligazionario: i flussi azionari sono scesi dai 43,1 miliardi di dollari di dicembre ai 32,8 miliardi di dollari di gennaio, mentre i flussi del reddito fisso sono saliti a 28,7 miliardi di dollari (dai 28,3 miliardi di dollari del mese di dicembre).
  • Le materie prime sono tornate in positivo:gli ETP sulle materie prime hanno registrato il primo afflusso mensile da aprile 2022 (0,9 miliardi di dollari).

Europa all’ordine del giorno

Nel mese di gennaio gli ETP azionari statunitensi hanno registrato deflussi pari a 1,7 miliardi di dollari in tutte le aree di quotazione, segnando il primo dato negativo da aprile 2022. Mentre alcuni deflussi dagli Stati Uniti possono essere imputabili a prese di posizioni a fini fiscali, il saldo negativo è stato guidato dagli ETP azionari statunitensi quotati in EMEA, dato che quelli quotati negli Stati Uniti hanno chiuso il mese in parità.

I flussi verso gli ETP azionari europei, invece, sono aumentati significativamente nel corso del mese, segnando il maggior afflusso mensile da gennaio 2022 (7,3 miliardi di dollari), guidato dalle esposizioni azionarie europee quotate negli Stati Uniti a testimonianza di un orientamento degli investitori USA al di fuori del mercato nazionale. La raccolta per gli ETP azionari europei quotati nell’area EMEA, pari a 2,1 miliardi di dollari, è stata caratterizzata da allocazioni settoriali ai titoli finanziari e ai beni di consumo, prevalentemente attraverso esposizioni allargate.

I flussi settoriali indicano un’assunzione di rischio selettiva nell’azionario statunitense, con un aumento dei flussi per i materiali (0,9 miliardi di dollari), il livello mensile più elevato da marzo 2022, e gli industriali (0,8 miliardi di dollari). I vincitori del 2022, healthcare e tech, hanno invece avuto un mese più difficile, con deflussi rispettivamente di -1,0 e 0,1 miliardi di dollari.

Un mese importante per il credito investment grade

A gennaio il credito investment grade (IG) ha registrato il terzo maggior afflusso mensile di sempre (12,6 miliardi di dollari), il miglior dato mensile da giugno 2020. Questo sentiment positivo ha riguardato anche il segmento high yield (HY, 2,4 miliardi di dollari), che ha invertito i deflussi di dicembre, pari a -0,9 miliardi di dollari.

La raccolta EMEA ha evidenziato una chiara tendenza ad una maggior propensione al rischio.

Le allocazioni in HY e IG quotati in EMEA hanno rappresentato il 37% dei flussi globali e una maggior incidenza a livello di EMD (53%), mentre solo l’1% dei flussi di Treasury USA. In contrasto con le tendenze del 2022, i flussi degli ETP quotati in EMEA si sono orientati verso il credito a durata piena: solo il 3% dei flussi degli ETP IG quotati in EMEA ha riguardato fondi con durate brevi, a fronte di circa il 17% dei flussi degli ETP IG globali. Nel complesso, gli investitori UCITS hanno mostrato una forte preferenza per le esposizioni in Euro rispetto a quelle in dollari statunitensi.

Sentiment emergente

A gennaio la raccolta azionaria dei mercati emergenti ha segnato il livello più elevato degli ultimi 12 mesi, con 15,9 miliardi di dollari in ingresso. In linea con l’azionario europeo, i fondi quotati negli Stati Uniti sono ancora una volta in testa (9,0 miliardi di dollari) seguite da quelle EMEA (5,3 miliardi di dollari). A livello globale i flussi per l’azionario EM sono stati ripartiti tra esposizioni allargate (8,6 miliardi di dollari) e a singoli paesi (7,3 miliardi di dollari).

La Cina si è distinta tra le esposizioni singole EM con 6,4 miliardi di dollari, dopo gli afflussi pari a 8,9 miliardi di dollari a dicembre. A gennaio si segnalano afflussi di 1,8 miliardi di dollari per gli ETP cinesi quotati in EMEA, eguagliando il precedente record mensile di giugno 2022. Le allocazioni per ETP quotati negli Stati Uniti sono aumentati di 3,5 volte, raggiungendo il livello mensile più alto da giugno 2022 (2,1 miliardi di dollari).

A livello obbligazionario, i mercati emergenti chiudono in positivo per il secondo mese consecutivo, con afflussi pari a 2,2 miliardi di dollari aggiunti a gennaio, dopo i 2,9 miliardi di dollari di dicembre. Considerando che il 2022 si è caratterizzato per il primo saldo annuale negativo per gli EMD, pari a 9,0 miliardi di dollari nel 2022, il positivo dato di gennaio indica una maggior propensione al rischio anche nel reddito fisso.

Un inizio d’anno sostenibile

A gennaio la raccolta degli ETP sostenibili si conferma in linea con i livelli di dicembre 2022, con 4,8 miliardi di dollari in entrata tra Stati Uniti e Europa.

In Europa, in particolare, gli ETP azionari hanno dominato i flussi sostenibili, con 3,6 miliardi di dollari aggiunti – il livello più alto da luglio 2022 – guidati dalle strategie ESG best-in-class (1,5 miliardi di dollari). A livello regionale, l’azionario EM (537 milioni di dollari) ha fatto da apripista, seguito dalle esposizioni globali (400 milioni di dollari).

I flussi sul reddito fisso quotato in EMEA (2,1 miliardi di dollari) sono stati in linea con i livelli di dicembre (2,4 miliardi di dollari). Le strategie ESG best-in-class hanno guidato gli acquisti con 1,6 miliardi di dollari, concentrate soprattutto tra esposizioni dell’eurozona (563 milioni di dollari) e degli Stati Uniti (392 milioni di dollari).

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