Etf sul Bitcoin: news positive dall’Arizona

In settimana, come riportato da Cryptonomist.ch, sono arrivate news decisamente positive dallo Stato dell’Arizona per quanto riguarda gli ETF sul Bitcoin: alcuni senatori hanno presentato una risoluzione per chiedere al sistema pensionistico dello Stato di prendere in considerazione di aggiungere gli ETF legati alla criptovalute ai loro portafogli.

Nel dettaglio, la risoluzione HCR 2041 è stata presentata al Senato dell’Arizona dai senatori Smith, Biasiucci, Carbone, Carter, Chaplik, Dunn, Gillette, Gress, Heap, Hendrix, Jones, Kolodin, Marshall, Martinez, Montenegro, Parker B, Payne e Wadsack.

Il Senato dello Stato dell’Arizona è formato da 30 senatori a maggioranza repubblicana. I senatori che hanno presentato la risoluzione HCR 2041 appartengono alla maggioranza.

La risoluzione è intitolata espressamente “Supporting the potential use of digital assets by the arizona state retirement system and the public safety personnel retirement system”, e si riferisce direttamente agli ETF sul Bitcoin.

Dal punto di vista tecnico chiede semplicemente che i membri della legislatura incoraggino il Sistema Pensionistico di Stato dell’Arizona (ASRS) ed il sistema pensionistico del personale di pubblica sicurezza a considerare le implicazioni derivanti dall’inclusione di un ETF sugli asset digitali nei loro portafogli di investimento.

Chiede anche che vengano monitorati attentamente gli sviluppi degli ETF su Bitcoin e di altri ETF su asset digitali, e che venga presentato un rapporto sulla fattibilità, sui rischi e sui potenziali benefici derivanti dall’indirizzamento di una parte dei fondi del sistema pensionistico statale su ETF su asset digitali.

In altre parole i senatori dell’Arizona chiedono che il sistema pensionistico statale valuti di investire anche sugli ETF su Bitcoin.

Non è però un caso nè che in quella risoluzione vengano citati espressamente gli ETF su Bitcoin, nè che sia stata presentata proprio solamente nel 2024.

Per motivi prettamente legali, i fondi pensione non possono investire i loro fondi a piacimento.

Hanno delle limitazioni che servono per impedire che qualcuno utilizzi quei fondi per speculare su asset ad alto rischio, e tra queste vi è quella che impedisce loro di investire su prodotti finanziari non regolamentati.

Le criptovalute negli USA sono ancora oggi asset finanziari non regolamentati, mentre ad esempio nella UE ormai lo sono, ma gli ETF sono invece a tutti gli effetti asset più che regolamentati. Anzi, i fondi pensione investono già ampiamente in ETF.

Pertanto lo sbarco sui mercati statunitensi di ETF su BTC rende finalmente possibile anche ai fondi pensione investire una parte dei loro fondi su Bitcoin, sebbene indirettamente.

Va ricordato che gli ETF su Bitcoin spot sono collateralizzati direttamente e completamente in BTC, quindi acquistare le azioni di un ETF su Bitcoin spot sul mercato equivale ad acquistare BTC.

Questo significa anche che tali acquisti hanno effetto sul prezzo di Bitcoin, sebbene solo in maniera indiretta.

Le parole dei senatori dell’Arizona colpiscono le ultime news sugli ETF su Bitcoin spot
Una cosa che può stupire molto chi non segue l’evoluzione di Bitcoin è ciò che i senatori dell’Arizona hanno scritto nella risoluzione HCR 2041.

Infatti hanno messo nero su bianco su un documento politico statale ufficiale che ritengono che il panorama degli investimenti finanziari si stia rapidamente evolvendo, proprio grazie all’avvento di asset digitali come Bitcoin.

Dopo aver aggiunto che gli asset digitali come Bitcoin hanno guadagnato un notevole interesse anche nel mondo degli ETF, scrivono che esistono già grandi fondi pensionistici che hanno investito in ETF su Bitcoin.

Inoltre specificano esplicitamente che il governo centrale degli USA detiene circa 200.000 BTC, rendendo in questo modo evidente come le entità statali statunitensi abbiano il pieno diritto di detenere Bitcoin.

Ovviamente hanno anche sottolineato i rischi di un investimento tale, d’altronde il sistema pensionistico di stato ha l’obbligo primario di cercare di mantenere perlomeno invariato il valore reale dei fondi che ha in gestione, senza generare perdite.

Se dopo le elezioni questa iniziativa dovesse andare avanti, potrebbe fare da apripista per l’ingresso di Bitcoin nel settore dei fondi pensione, cosa che aprirebbe una nuova era per Bitcoin stesso.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!