Etf, la Cina trascina emergenti e materie prime

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di Salvatore Parmentola 11 Novembre 2008 | 12:30
Inizio di settimana contrastato sulle borse mondiali. Il governo cinese per dare nuovo input all’economia interna vara un pacchetto di sgravi fiscali e di aiuti di stato per le aziende. La borsa festeggia, tuttavia l’euforia sui mercati europei tende a sgonfiarsi con il passare delle ore, mentre rimangono ottime le performance dei paesi emergenti.

Giornata movimentata sui mercati internazionali. Come è successo spesso negli ultimi giorni la giornata si è aperta sotto i migliori auspici con guadagni superiori al 3%.

Con l’apertura dei mercati americani, l’euforia si è in gran parte sgonfiata facendo chiudere i mercati europei con rialzi modesti.

Vera e propria star di giornata è stato il mercato cinese, iShares FTSE Xinhua China 25(+8.215%), che ha cavalcato l’ondata di rinnovato entusiasmo derivante dal pacchetto di sgravi fiscali per le aziende varato dal governo cinese. In un primo momento questa notizia aveva portata un ondata di rialzi sul mercato delle commodities.
La correlazione tra la crescita industriale cinese e il prezzo delle materie prime è ormai davanti agli occhi di tutti ed è per questo che nella giornata di ieri i paesi emergenti, che basano le loro economie sulle esportazioni, hanno staccato delle ottime performance iShares MSCI Emerging Markets(+2.574).

Giornata fortemente negativa per il mercato immobiliare americano con dati di vendita inferiori alle attese. La mercata flessione si è fatta sentire anche sul mercato degli etf iShares FTSE Epra/Nareit US Property Yield (-9.32%).

Buone performance, infine, per Etfs Natural Gas(+5.35%), che ha sfruttato la prospettiva di una ripartenza dell’industria cinese e di un conseguente aumento della domanda di materie prime; a beneficiarne anche i futures sul brent che per le scadenze a un mese sono cresciuti di più di un punto percentuale.

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