Olson (iShares): “Futuro roseo per gli etf obbligazionari”

CRESCITA A TRE CIFRE- Gli etf obbligazionari? Hanno ancora grandi margini di crescita in termini di raccolta e di asset tra gli investitori. Parola di Brett Olson (nella foto), responsabile fixed income etf di iShares (BlackRock) per l’area Emea. Intervistato da Bluerating.com, l’esperto di iShares ha messo in evidenza come gli exchange traded fund che investono in bond abbiano già avuto una crescita impetuosa negli ultimi anni. “Nel 2003”, dice Olson, “a livello globale avevamo soltanto 17 etf obbligazionari con un patrimonio di circa 6 miliardi di dollari, ora ve ne sono ben 900, per un totale di oltre 600 miliardi di dollari di asset”. Soltanto nel 2016, la crescita del patrimonio è stata nell’ordine di 104,5 miliardi, di cui 26,5 miliardi si sono indirizzati su prodotti obbligazionari quotati in Europa.

GRANDE POTENZIALE – Di fronte a queste cifre da capogiro, ci si dovrebbe aspettare una fase di assestamento. E invece, a detta di Olson, i margini di crescita degli etf obbligazionari (in termini di asset e raccolta) sono ancora assai ampi, per una ragione molto semplice: il loro patrimonio complessivo ha ancora delle dimensioni limitate rispetto al totale del settore dei titoli a reddito fisso. In Europa, per esempio, la loro quota di mercato nel comparto obbligazionario è di appena lo 0,44%, contro il 3,31% dei fondi comuni di investimento, mentre la gran parte degli asset si disperde nell’acquisto diretto dei titoli. Gli etf obbligazionari, infatti, hanno avuto finora un percorso di crescita enorme ma limitato rispetto a quello degli exchange traded fund azionari, che in Europa hanno invece già una quota di mercato del 4,8% e negli Stati Uniti del 7%.

COSA SPINGE IL MERCATO – Oggi, a detta di Olson, ci sono inoltre diversi fattori che giocano a favore di una ulteriore fase di sviluppo degli etf obbligazionari in Europa. Il calo dei tassi d’interesse, per esempio, spinge molti investitori verso prodotti a più basso costo come appunto gli exchange traded fund. Inoltre, per le banche e gli investitori istituzionali ci sono normative sempre più stringenti che stanno limitando l’accesso al mercato primario dei titoli a reddito fisso e stanno spingendo verso una maggiore diversificazione e liquidità degli asset. Senza dimenticare, poi, la facilità di utilizzo degli etf obbligazionari che li rende adatti sia agli investitori professionali che al pubblico retail. Non a caso, secondo un sondaggio condotto in Europa dalla società di ricerca Greenwich Associates, proprio la facilità di utilizzo viene indicata dal 72% degli intervistati come una delle principali ragioni che spingono all’utilizzo degli etf obbligazionari.

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