Quest’anno la gestione del fondo, al 30 di giugno (chiusura dell’esercizio fiscale per il fondo) si è chiusa con il segno più (+8,6%) ma da quella data in poi il fondo dell’università segna un pesante -22%, elemento che comunque non ha inciso sui supergestori dato che il loro stipendio viene calcolato sull’anno precedente e ammonta complessivamente a 25,89 milioni di dollari.
Tra il team di menti preposte a gestire gli oltre 36 miliardi di dollari del fondo, c’è l’investment officer e managing director per il reddito fisso internazionale, Stephen Blyth (nella foto), retribuito con 6,4 milioni di dollari; tra gli altri manager, Marc Seidner, managing director per il mercato del reddito fisso nazionale, ha intascato 6,3 milioni di dollari; Stanley Zuric, responsabile senior per il mercato azionario domestico, 4,9 milioni di dollari; Steven Alperin, managing director per i mercati emergenti (4,4 milioni di dollari) e Andrew Wiltshire, managing director per il mercato delle materie prime chiude l’anno con 3,9 milioni.
Secondo lo stesso sito della stessa università, il patrimonio del fondo è arrivato a poco meno di 40 miliardi di dollari, un record che permette all’ateneo di tenere dietro molte università rivali. La Yale University, per esempio, ha perso il 25% quest’anno a 5,9 miliardi di dollari mentre Swarthmore College in Pennsylvania ha registrato una perdita di oltre 30 punti percentuali.