Banche, quelle che investono nel fintech hanno bilanci migliori

Gli investitori privilegiano le banche più orientate al rinnovamento del loro modello di business, principalmente quelle che investono in iniziative Fintech. È quanto emerge da una ricerca di Excellence Consulting che ha analizzato i driver di valutazione di un campione di circa 20 tra le più importanti banche europee con riferimento all’anno 2015.

Quasi la metà delle banche che hanno dedicato a investimenti fintech una percentuale dei ricavi superiore alla mediana del campione hanno anche ottenuto una migliore valorizzazione da parte del mercato (nell’analisi rappresentata dal moltiplicatore P/E). Meno significativi i risultati ottenuti applicando la stessa analisi ad altri driver di valore, quali: la dimensione dei ricavi (solo il 18% delle banche più grandi ha migliore valorizzazione); la qualità dei crediti (solo il 18% delle banche con migliore NPL Ratio ha migliore valorizzazione); la composizione dei ricavi (solo il 23% delle banche con maggiore incidenza dei ricavi da collocamento prodotti ha migliore valorizzazione); la crescita dei ricavi (solo il 30% delle banche con più elevati tassi di crescita ha migliore valorizzazione).

I risultati della Ricerca sono altrettanto rilevanti perché si inseriscono in un quadro di progressiva disintermediazione delle banche da parte di numerose start-up fintech che stanno acquisendo quote di mercato in ciascuna delle tradizionali aree di affari delle istituzioni creditizie. D’altra parte anche lo “Shadow Banking” è in costante crescita: fondi pensione e Asset Management stanno sostituendo le banche nel finanziamento alle aziende più grandi e in parallelo stanno nascendo nuove iniziative di finanziamento per le piccole e medie aziende. Da ultimo il Crowfunding e il P2P Lending è previsto che crescano a ritmi significativi e anch’essi tenderanno a disintermediare le banche.

La corsa agli interventi di eliminazione dai bilanci dei crediti deteriorati, seppur rilevante per assicurare un’adeguata solidità patrimoniale anche in contesti macroeconomici molto sfavorevoli, non rappresenta una soluzione definitiva per risolvere i problemi delle banche. La generazione di perdite in conto economico, variabile in base al prezzo di cessione dei crediti deteriorati, non vi è garanzia che sia controbilanciata da un più che proporzionale miglioramento del moltiplicatore prezzo/utili, quest’ultimo sembra invece essere maggiormente correlato agli investimenti in innovazione del modello di business.

Il modello di Banca Generalista (“Universale”) infatti sembra non essere più adeguato per competere nel nuovo scenario di mercato. La Banca Universale rimane spesso legata ad architetture organizzative e sistemi informatici obsoleti, con conseguenti costi di manutenzione elevati e difficoltà ad innovare una gamma prodotti che, solo per una porzione limitata, contribuisce a generare ricavi. Le start-up fintech, invece, oltre ad essere caratterizzate da strutture organizzative e sistemi più agili, tendono a specializzarsi su singole aree di business nell’ambito delle quali sovente riescono a costruire modelli di servizio innovativi, capaci di erogare ai clienti una customer experience superiore. Questi player innovativi, al momento ancora carenti di adeguata scala dimensionale e con un livello di trust dei clienti non paragonabile a quello di cui godono le banche, non hanno ancora sostituito totalmente le istituzioni creditizie, ma il tempo sembra giocare a loro favore: il 38% dei consumatori fidelizzati a una compagnia Fintech consiglia di abbandonare la banca tradizionale e circa un terzo dei volumi di business dei servizi bancari e di pagamento sono considerati a forte rischio per il 2020.

 

€m %
BANCA P/E 31.12.2015 Investimenti Fintech* Investimenti Fintech/Margine di Intermediazione
BBVA            24,80                        789,88 3,38%
Standard Chartered            14,50                    1.682,28 11,95%
Intesa Sanpaolo            14,50                        440,00 2,57%
Unicredit            11,90                        737,97 3,29%
Banco Santander            11,50                    1.744,80 3,80%
HSBC            11,30                    2.235,08 3,41%
Barclays            10,50                    1.358,47 3,85%
ING            10,30                        374,60 2,22%
Nordea Bank            10,20                        429,00 4,23%
UBS            10,10                          46,90 0,17%
BNP Paribas              8,90                        574,50 1,34%
Royal Bank of Scotland              7,90                        833,22 4,75%
Credit Agricole              7,90                        454,23 1,43%
Lloyds              7,90                        440,25 1,40%
Société Générale              7,60                        585,85 2,28%
Credit Suisse              7,00                        714,64 3,27%
Deutsche Bank              6,90                    1.735,04 5,33%
Mediana    10,20            714,64 3,29%
% di banche con Investimenti Fintech/Margine di Intermediazione e P/E superiori alla mediana. 41,18%
* Ottenuti dal bilancio d’esercizio, individuando gli incrementi di attività (R&D, software, licenze, brevetti) nella sezione relativa alle immobilizzazioni immateriali (goodwill escluso) ovvero acquisizioni di start-up, aziende e/o rami d’azienda orientati al fintech, investimenti in OICR technology-driven e/o finanziamenti e venture capital con start-up innovative.

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