Una di queste si chiama Lufax e si posiziona al quarto posto.
Sconosciuta al grande pubblico mondiale, è invece un gigante del Fintech ben noto in Cina. Costituita nel settembre del 2011, è al momento partecipata al 43% da Ping An Insurance (Group) Co., uno dei più grandi gruppi assicurativi cinesi.
Il vero nome è Shanghai Lujiazui International Financial Asset Exchange Co., Ltd., e ha sede appunto a Lujiazui, il quartiere finanziario di Shanghai con i palazzi più alti d’Asia.
Tanto è lungo il nome, quanto è corto il suo dominio interne: lu.com
Per chi si intende un po’ di domini, questo dice tutto; un indirizzo internet di sole due lettere vale milioni di dollari e è appannaggio di aziende come British Airways [ba.com], General Electric [ge.com], British Petroleum [bp.com], Hewlett Packard [hp.com].
Lu.com è un marketplace online di prodotti finanziari di vario genere, dai mutui alle assicurazioni. Ma in realtà la piattaforma è arrivata a questo format solo recentemente, dopo essere partita con un prodotto solo: i prestiti P2P. Di fatto più che un prodotto, va chiamato servizio, infatti il sistema mette in contatto in una logica Peer-to-Peer persone o aziende che cercano prestiti finanziari con investitori liquidi [ancora sia privati che aziende] pronti a erogare il prestito. Per questo “match” Lufax incassa il 4% del prestito.
Lo scorso aprile la Ping An Insurance ha dichiarato l’intento di quotare Lufax alla Borsa di Shanghai. La quotazione si baserà su una valutazione legata all’ultimo finanziamento raccolto lo scorso gennaio, pari a 1,22 miliardi di dollari, che definiva un valore totale di 18.5 miliardi, quasi 36 volte il valore riconosciuto due anni fa nella prima fase di finanziamento.