Gli italiani e l’investimento in Bitcoin

Gli investitori Italiani non stanno approfittando dall’attuale trend rialzista del Bitcoin (BTC). La ricerca condotta da EXANTE, società europea fin-tech,  mostra che gli italiani sono i meno rappresentati tra gli investitori in Bitcoin e tendono a snobbare le criptovalute a favore degli investimenti tradizionali. I traders russi e britannici, invece, hanno preso grandi posizioni, così come americani e i cinesi, che stanno traendo profitto dagli attuali rialzi della quotazione.

 Il valore del Bitcoin ha raggiunto quote astronomiche nel corso dell’ultimo anno, grazie anche a fattori politici come le elezioni francesi, il referendum italiano, la presidenza di Trump e la Brexit, che hanno portato il prezzo a quasi 2800 dollari a fine maggio. EXANTE, nel 2012, è stata la prima ad offrire ad investitori istituzionali ed  individuali altamente capitalizzati un accesso al mercato Bitcoin attraverso la sua piattaforma. Questo fondo attualmente gestisce più di 25 milioni di dollari.

Dai dati di EXANTE risulta che i maggiori investitori nel fondo Bitcoin, in ordine decrescente, sono: Ucraini, Russi, Israeliani, Inglesi, Spagnoli e Svizzeri; mentre le attività provenienti dall’Italia sono statisticamente insignificanti.

«Credo che questo sia in parte dovuto ad un fattore culturale», ha commentato Stefano Roperti. Gli italiani tendono ad essere conservatori, investono cautamente e principalmente sulle “vecchie valute”. Ciò significa che a volte perdono occasioni uniche di alta volatilità. Traders provenienti da luoghi come Londra e Mosca tendono, invece, ad investire in nuovi tipi di assets e hanno maggiori probabilità di imbattersi in occasioni molto più profittevoli come il Bitcoin.

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