Uno per tutti e tutti per uno Nel P2P l’unione fa la forza

Social lending: continua la crescita di BorsadelCredito.it anche nel 2016

Anche in Italia il social lending si sta ritagliando un ruolo di primo piano. Si tratta di prestiti tra privati che viaggiano in rete, chiamati anche peer-to-peer lending, nati come canale di finanziamenti alternativo a quello bancario. Secondo le stime di una ricerca Kpmg, “il modello tradizionale di servizio degli istituti di credito, basato su un’offerta di prodotti e servizi indifferenziata per tipologia di controparte, risulta difficilmente sostenibile nel lungo periodo: sui finanziamenti di importo ridotto, infatti, il margine di contribuzione è negativo”. Il pericolo è, quindi, quello che la fascia di finanziamenti di piccola entità venga progressivamente abbandonata o non venga più presidiata dalle banche. È proprio l’incapacità dell’attuale modello di servizio bancario di servire in modo efficiente una parte della propria clientela ad essere alla base del crescente problema della divaricazione tra domanda e offerta del credito. E della proliferazioni di nuovi player che si sono inseriti in questa spaccatura. L’arena competitiva, infatti, sta iniziando a popolarsi di operatori che hanno attivato modelli completamente nuovi per soddisfare le esigenze specifiche della clientela Pmi.

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