Fondi pensione – Il tfr viene battuto

Anno tremendo per il risparmio gestito. Viene naturale porsi numerose domande sulla validità degli investimenti. Alcune inedite, spinte dalla congiuntura economica da incubo. Per esempio, meglio la rivalutazione del Tfr o il rendimento dei fondi pensione? La risposta, stando a quest’anno, è la seguente: previdenza integrativa ha chiuso con perdite che vanno dal -6% al -25%, mentre il Tfr si è rivalutato del 2,7% netto. Se ampliamo però l’orizzonte di analisi i risultati cambiano.

CorrierEconomia, con il supporto di Progetica, società indipendente di consulenza, ha svolto una ricerca su questo tema; analizzando, ad esempio, i peggiori periodi trentennali dal 1969 ad oggi, con mercati spesso in balia delle tempeste finanziarie, i fondi avrebbero vinto comunque l’eterna partita con il Tfr. Un lavoratore che vi avesse destinato la liquidazione nel peggiore dei casi (1979-2008) avrebbe ottenuto una performance del 6% in termini reali, vale a dire al netto dell’inflazione, se avesse invece investito in una linea azionaria (con il 20% di obbligazioni), mentre il Tfr si sarebbe svalutato dell’8% (in questo caso il peggiore periodo va dal 1970 al 1999). Investendo in obbligazioni, il risultato sarebbe stato positivo del 37% e con un portafoglio bilanciato del 29%. al posto del periodo peggiore viene considerato quello «mediano», ossia quello nel quale la performance è centrale rispetto a tutte quelle che si sono verificate dal 1969 ad oggi, la previdenza integrativa avrebbe consentito di realizzare, anche in un orizzonte ridotto a 20 anni, e quindi meno favorevole, una performance che varia dal 24% di una linea obbligazionaria al 38% di una bilanciata (60% Borsa, 50% bond) al 50% di un’azionaria. Nello stesso periodo il Tfr (che si rivaluta con un tasso dell’1,5%, più il 75% dell’inflazione), avrebbe perso l’11%.

I dati mostrati sono chiari; malgrado le sensazioni attuali, impiegare capitale in un fondo pensione è più remunerativo rispetto al semplice Tfr. Occorre inoltre valutare l’aspetto fiscale; nei calcoli sono state considerate le regole attuali (tassazione annuale dell’11% per fondi e Tfr, aliquota dal 15% al 9% sulle prestazioni dei fondi e del 20% per la liquidazione). Il confronto riguarda il conferimento del solo Tfr, senza ipotizzare un contributo volontario, e quindi non considera la deducibilità sui versamenti: il risultato sarebbe stato ancor più favorevole ai fondi. Nonostante tutto, sussistono ancora delle certezze nei mercati odierni. Se si guarda al passato.

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