Legg Mason: anche i colossi tremano

Legg Mason è tipicamente un colosso della finanza; è uno dei maggiori gestori patrimoniali a livello mondiale, dedicato esclusivamente alla gestione monetaria. Con oltre 100 anni di storia alle sue spalle, ha creato un patrimonio solido e gestisce adesso 842 miliardi di dollari (stando ai dati di settembre 2008) ripartiti tra i mercati azionari e quelli a reddito fisso. E’ distribuita in tutto il mondo, con uffici negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Francia, Germania, Lussemburgo, Spagna, Polonia, Australia, Giappone, Hong Kong, Taiwan, Singapore, Cile e Brasile.  Spalle larghe insomma. Forse oggi un po’ meno toniche.

E’ stato annunciato che una unità di gestione della società (che possiede un patrimonio di 3 miliardi) sarà costretta a chiudere, o a razionalizzare, 28 fondi di investimento mutualistici, ai fini di invertire i recenti risultati negativi. E’ infatti emerso dall’ultima trimestrale un rosso di 1,5 miliardi di dollari, che preoccupa decisamente se rapportato all’utile di 154,6 milioni del pari esercizio 2007. Il gruppo ha conseguentemente archiviato svalutazioni per 1,2 miliardi. Tuttavia sussiste una buona notizia: il risultato e’ inferiore alle stime degli analisti, che si aspettavano una perdita di 4,01 miliardi di dollari.

Le uscite e le perdite relative agli investimenti hanno comportato una riduzione della raccolta del 30%. Mark Fetting, ceo della società, riorganizzerà, fonderà e chiuderà circa un quinto dei 142 fondi dell’azienda, che attualmente sono organizzati in otto unità separate. “Il mercato attuale è in fase di contrazione, dobbiamo rivedere le nostre aspettative”. L’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge (Flaubert). Per la serie anche i colossi sono umani.

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