Risparmio gestito: la Mifid per il rilancio

Negli ultimi mesi, l’opinione pubblica è rimasta scossa per i default di istituzioni comunemente considerate sicure; a tal proposito la Consob ha deciso di riprendere i lavori di rinnovamento degli orientamenti interpretativi in materia di prodotti finanziari illiquidi e riguardanti la MiFID.
E’ palese la volontà di focalizzare l’attenzione sul dovere dell’intermediario di comportarsi con correttezza e trasparenza, in sede di distribuzione di prodotti finanziari.

Michele Lazzaroni (partner di Eurogroup consulting) su Milano Finanza procede ad un’analisi accurata sulle possibili conseguenze che un’interpretazione rigorosa delle normative potrebbe generare. Il primo punto da considerare, è quanto possa incidere sull’intermediazione una normativa rigida sul pricing; il rischio che potrebbe generarsi è l’aumento delle difficoltà di erogazione del credito, data una crescente difficoltà di aumento della provvista.

Altro aspetto da valutare è la tematica della trasparenza informativa. Per Lazzaroni potrebbe generarsi un aumento preoccupante della “burocratizzazione” dell’attività, a danno dell’efficienza di gestione. Inoltre, l’andamento della propensione al rischio da parte degli investitori si è dimostrato più volte ciclico e quindi un’azione di questo tipo potrebbe rivelarsi superflua, se non svantaggiosa.

L’ultimo punto dell’analisi è il tema del conflitto di interesse, ovvero la possibilità per un intermediario che distribuisce titoli propri o del gruppo, di agire esclusivamente nei confronti dei clienti. La soluzione che si sta discutendo al riguardo, è la consulenza a parcella da parte di soggetti indipendenti. Rimangono dubbi sull’effettiva fattibilità, dati i costi che comporterebbe dato che non tutte le società potrebbero permetterselo, e inoltre sui termini oggettivi di definizione di una buona analisi da parte del consulente incaricato.

L’adozione della MiFID è senza dubbio una grande opportunità. Ci si trova ad un bivio. Da una parte un’adozione rigosa dei suoi principi, spinta dalla necessità di ridare fiducia agli investitori, dall’altra il mantenimento dello scenario attuale, convinti dell’importanza di mantenere il può possibile indipendenti i meccanismi legati al mercato. Forse, come dicevano i latini, “in medio stat virtus”.

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