Fondi comuni – recessione giapponese e speranza cinese

A gennaio i prezzi al consumo in Cina sono aumentati solo del 1% e questo ha fatto ben sperare gli investitori che sperano un ulteriore taglio dei tassi dalla banca centrale.
Circolano anche voci secondo le quali il governo cinese stia valutando delle misure per sostenere il settore immobiliare, tra cui sgravi fiscali. Al vaglio degli analisti c’è anche la volontà di alleviare l’imposta sugli utili delle compagnie petrolifere. Anche il settore cementifero dovrebbe beneficiare del piano ci inventivi economici annunciato dal governo.
Di sicuro c’è un dato: da inizio anno la borsa di Shanghai è salita del 23%. Così, mentre le borse di tutto il mondo perdono terreno e l’economia mondiale è in una pesante recessione, sembra che gli investitori credano nella Cina e nell’efficacia del suo piano di aiuti all’economia. Dopo le pressioni del governo, i prestiti effettuati dal sistema bancario hanno registrato un tasso record.

Anche l’Hang Seng di Hong kong ha beneficiato delle voci di un ulteriore possibile taglio dei tassi da parte del governo cinese.

La banca centrale coreana ha annunciato il taglio dei tassi di mezzo punto percentuale, portandoli al 2%, ma anche questa mossa non è servita a dar fiducia agli investitori.

Per quanto riguardo il Giappone, il rafforzamento dello yen ha pesato sui grandi esportatori. La Yamaha ha dichiarato che chiuderà l’esercizio con una forte perdita ( -42 miliardi di yen).
Pioneer è in forte crisi e ha deciso di uscire dal settore dei televisori: taglierà 6 mila posti di lavoro, chiudendo 3 fabbriche e chiude l’esercizio in corso con una perdita di 1,5 miliardi di dollari.
Nissan taglierà 20 mila posti di lavoro.
Il prezzo dell’oro è salito e a beneficiarne è stata Sumitomo Metal Mining che chiude con un guadagno del 5,3%.
La giapponese Elpida, semiconduttori, avrebbe intenzione di fondersi con tre rivali taiwanesi per creare il secondo produttore al mondo di memorie.

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari Pacifico vede il fondo Sarasin EmergingSar Asia in vetta alla classifica nella settimana che va dal 10 al 16 febbraio con una performance positiva del +12,7%.
Il comparto, lanciato nell’aprile 1999, ha registrato una performance YTD negativa -9,3% contro una performance a 3 anni del -25,6%.
Il benchmark di riferimento è il MSCI Emerging Markets Asia Index.

EmergingSar-Asia investe negli 8 – 10 paesi emergenti asiatici più promettenti per il futuro. I singoli paesi sono coperti da fondi chiusi nazionali o regionali, da certificati indicizzati trattati in borsa nonché, se del caso, da azioni di aziende con domicilio in paesi emergenti. Grazie ad un processo d´investimento sistematico, che prevede regolari adeguamenti anticiclici della ponderazione dei paesi, il fondo punta a ridurre ai minimi termini il rischio d´investimento. La ponderazione dei singoli paesi risulta dal numero dei mercati presi in considerazione e dalle loro dimensioni (valore medio tra ponderazione paese e peso in base alla capitalizzazione di mercato nell´IFCI Index). Sarasin EmergingSar è destinato ad investitori privati e istituzionali quale investimento complementare in azioni dei paesi emergenti asiatici più interessanti.

I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 10/02 AL 16/02

Valuta fondo percentuale
USD SARASIN EMERGINGSAR ASIA 12,70%
JPY FORTIS L FUND EQUITY BEST SELECTION JAPAN 4,13%
EURO CAF JAPAN VALUE 3,06%
EURO FIDELITY FUNDS – SOUTH EAST ASIA FUND 0,95%
EURO DWS INVEST ASIAN SMALL/MID CAP 0,79%

I PEGGIORI FONDI AZIONARI DAL 10/02 AL 16/02

Valuta fondo percentuale
EURO SELLA SICAV LUX ASIAN EMERGING EQUITY MARKETS -13,46%
EURO ING (L) INVEST ASIA PACIFIC HIGH DIVIDEND -8,05%
EURO SANPAOLO INVEST EQUITY PACIFIC EX JAPAN FUND -7,23%
USD MS ASIAN PROPERTY FUND -4,68%
EURO HSBC GIF KOREAN EQUITY -4,37%

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