Fondi comuni – Europa in bilico

La situazione dei Paesi dell’Europa dell’Est continua a destare preoccupazioni a causa delle ombre di un possibile default finanziario che potrebbe colpire gli attivi di molte banche europee, italiane comprese ( vedi Unicredit e Intesa). La stessa Banca mondiale ha affermato in un recente report che il futuro di alcuni Paesi dell’area è a rischio a causa del crollo delle esportazioni verso l’occidente, il calo degli investimenti esteri e la stretta creditizia della banche estere.

La crisi non ha fermato le acquisizioni: dal punto di vista delle utilities è stato dato l’assenso all’acquisto da parte di Enel del 25% di Endesa. In seguito a questa operazione la società italiana controllerà più del 92% della spagnola e diventerà la seconda impresa europea delle utilities dopo Edf.

Circolano inoltre voci su una possibile offerta di Carrefour per l’acquisto di circa il 75% della grande catena di distribuzione russa Seventh Continent.

Sono in corso anche le trattative tra il governo tedesco e il maggiore azionista di Hypo Real Estate: la banca dopo i 102 miliardi già ricevuti, naviga ancora in cattive acque e il governo vuole intervenire per evitare un caso simile al crack di Lehman.

In Gran Bretagna la Northern Rock inizierà nuovamente a concedere mutui. La banca era stata la prima vittima della crisi nel 2007 e ora, dopo la nazionalizzazione tornerà a riempire quel vuoto lasciato dalle banche straniere che hanno parzialmente lasciato il mercato britannico in seguito al credit crunch. I mutui saranno concessi a tassi commerciali e non più per importi pari o superiori al valore dell’immobile.

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari settoriali vede il fondo Dexia Equities L Emerging Europes in vetta alla classifica nella settimana che va dal 20 al 26 febbraio con una performance positiva del +13,3%.
Il comparto, lanciato nell’ottobre 2007, ha registrato una performance YTD negativa -15,7%.

Il comparto investe in azioni e/o in valori mobiliari assimilabili alle azioni, emessi da società con sede o attività economica preponderante nei paesi dell’ex blocco dell’Est, dei Balcani e/o in Turchia. Questo comparto investirà sempre per almeno i 2/3 del suo patrimonio in questo tipo di valori. Il comparto potrà detenere, a titolo accessorio, valori assimilabili alle azioni (in particolare, obbligazioni convertibili, warrant, certificati di investimento) e liquidità o strumenti del mercato monetario la cui durata residua non sia superiore a 12 mesi.

I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 20/02 AL 26/02

Valuta fondo percentuale
EURO DEXIA EQUITIES L EMERGING EUROPE 13,35%
EURO ING (L) INVEST EURO INCOME 9,88%
EURO UBS (LUX) EQUITY FUND EURO STOXX 50 ADVANCED 7,21%
EURO DEXIA EQUITIES L EMU 6,44%
EURO UBS (LUX) KEY SELECTION SICAV – EURO COUNTRIES EQUITIES 6,15%

I PEGGIORI FONDI AZIONARI DAL 20/02 AL 26/02

Valuta fondo percentuale
EURO ING (L) INVEST EUROPE OPPORTUNITIES -10,90%
EURO BRIGHT OAK GEO ITALY -7,68%
EURO EUROMOBILIARE IFS ITALIAN EQUITY -7,49%
EURO SELLA SICAV LUX EUROPEAN SMALL CAP EQUITY -7,21%
EURO SELLA SICAV LUX ITALIAN EQUITIES -6,72%

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