Tagliare i tassi? La rigidità Bce è un rischio.

M&G Investment esprime la propria view sulla recente politica di tagli effettuata dalla Bce. A farsene portavoce è Stefan Isaacs, gestore del fondo M&G European Corporate Bond Fund. 

“Stando ai fatti, la settimana scorsa la Banca Centrale Europea ha tagliato il proprio tasso di rifinanziamento principale di 50 punti base, portandolo all’1,5% e sta continuando ad alleggerire la propria politica monetaria spingendosi in acque inesplorate. Jean-Claude Trichet ha riconosciuto che le aspettative di una ripresa nel 2009 da parte degli esperti della BCE erano troppo ottimistiche e prevede ora solo una ripresa graduale (infatti la BCE attende ora crescita piatta nel 2010 e crescita negativa del Pil tra il -3,2% e il -2.2% nel 2009). Prevede anche che l’inflazione rimarrà molto al di sotto del 2% nel 2009 e nel 2010 e questo lascia ovviamente la porta aperta per ulteriori tagli dei tassi di interesse. Questi sono tutti cambiamenti significativi rispetto a quello che abbiamo sentito dalla BCE solo fino a un mese fa.

Sostenevo già da qualche tempo che le preoccupazioni della Bce a proposito di un aumento dell’inflazione erano mal riposte. In questo momento la BCE si trova in una posizione molto difficile per aver mantenuto una politica monetaria troppo rigida, persino innalzando (in modo assurdo) i tassi lo scorso anno a luglio. In un quadro che comprende bassi livelli di fiducia di consumatori e aziende, aumento della disoccupazione, rallentamento del credito, una valuta relativamente forte e reali preoccupazioni per alcune economie dell’Est Europa, la Bce ha molto lavoro da fare. 

Non stupisce che Jean-Claude Trichet si sia trovato sotto pressione nel discutere l’alleggerimento quantitativo durante la sua sessione di domande e risposte. Anche se ha affermato che la Bce sta già portando avanti misure non-standard e che il Consiglio Direttivo sta discutendo e studiando eventuali nuove misure non-standard, la mia sensazione è che sarà molto improbabile assistere ad acquisti di obbligazioni governative dell’Eurozona su larga scala nel prossimo futuro. Chiaramente la Bce si trova con meno spazio di manovra della Bank of England e della Federal Reserve a questo proposito, ma potrebbe trovarsi con le mani legate nel caso in cui l’economia continui a deteriorarsi al passo che vediamo attualmente.”

In effetti ultimamente la politica Bce è sembrata incoerente con le scelte passate; lo spirito che ne traspariva è quello di chi sa di aver toppato, e vuole porre rimedio. Speriamo che la credibilità non subisca troppi scossoni.

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