Credem e CAAM sulla scia di Mediolanum

Entriamo maggiormente nel dettaglio del podio mensile del risparmio gestito. Lo scorso mese la top 3 era composta da Credem, Banca Esperia e Bnp Paribas, rispettivamente al primo, secondo e terzo posto. Di questo trio regge (in termini di presenza sul podio) solo Credem, mentre Esperia e Bnp chiudono addirittura con decrementi, rispettivamente di 23,6 e di 19,5 milioni di Euro. E pensare che il mese prima stavamo parlando dei 160,7 milioni di Euro di Esperia e dei 141,8 milioni di Bnp.

A febbraio Mediolanum era sesta con 99,1 milioni di afflussi, mentre ora riconquista il primo posto, posizione che aveva già ricoperto a gennaio. Il risultato attuale mostra 145 milioni di Euro di afflussi, con un patrimonio complessivo  di 11,9 miliardi di Euro. Nota di merito per Mediolanum Gestione Fondi Sgr, che, nonostante possegga un patrimonio nettamente inferiore a Mediolanum International Funds (1.476 milioni di Euro contro 10.300 milioni), riesce a garantire ingressi per 46,4 milioni di Euro, quasi la metà di quanto fatto dalla big del gruppo. Insomma, Doris può tornare a sorridere più di tutti e con lui i suoi risparmiatori.

Come anticipato precedentemente, Credem rimane sul podio ma scendendo di un gradino, in seconda posizione. I 205,6 milioni del mese di febbraio diminuiscono di circa un terzo, a quota 136,3 milioni di Euro. Il patrimonio di 7,4 miliardi di Euro, vede come protagonista principale, anche in termini di apporto ai risultati di gruppo (dato che le altre realtà del gruppo chiudono con deflussi), International Fund Sicav, con i suoi 3,7 miliardi di gestito.

L’ultimo gradino del podio è occupato dal gruppo CAAM, che chiude il mese con 122,6 milioni di Euro di afflussi. Il premio di scoperta di marzo va sicuramente a Cpr Asset Management che, nonostante possegga il patrimonio più piccolo dell’intero gruppo (“solo” 287 milioni di Euro), riesce a ottenere 56,4 milioni di nuovi ingressi. Un risultato impressionante se si pensa che Caam Funds, con un patrimonio di oltre 1,6 miliardi di Euro, ha ottenuto (come migliore del gruppo) 62,3 milioni di afflussi.

Occupandoci ora dei flop di marzo, dopo aver già accennato al caso di Pioneer (che arriva a esprimere oltre 2,6 miliardi di uscite), occorre parlare di altri due protagonisti del mondo del risparmio gestito nostrano. Stiamo trattando di Intesa Sanpaolo e di Monte dei Paschi di Siena.

Intesa Sanpaolo
ottiene il secondo peggior risultato di categoria, con circa 780 milioni di delussi. Se i risultati negativi di Eurizon (in termini di deflussi) ormai non fanno più notizia (-511,4 milioni di euro a marzo), la cosa che stupisce maggiormente è di come anche il gruppo Fideuram (baluardo della raccolta per il gruppo) sia ora in difficoltà. Se infatti guardiamo i numeri di Assogestioni, Fideuram soffre con -268,8 milioni di Euro di deflussi; dito puntato contro Interfund Sicav, che priva il gruppo di 167,1 milioni di euro.

Monte dei Paschi di Siena è terza nel podio negativo del mese. Le uscite complessive sono pari a 641,1 milioni di Euro metà dei quali regalati dalla debacle di Mps Alternative Investments Sgr; infatti i deflussi relativi sono stati 316 milioni (i peggiori del gruppo), nonostante il patrimonio limitato pari 1.336 milioni di Euro. A dare la “mazzata” finale ci ha pensato la regina del gruppo, ovvero Mps Asset management Sgr; la società, che possiede un patrimonio complessivo di oltre 8 miliardi di euro, non è riuscita a contenere i 302,1 milioni di euro di uscite.

Insomma, pare che per uscire dalla crisi del risparmio gestito, la via sarà ancora lunga e laboriosa.

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