Le borse europee hanno iniziato la settimana con una serie di rialzi: in particolare il colosso assicurativo Axa ha registrato un +10,2% in seguito alla smentita di aver bisogno di un nuovo aumento di capitale, il costruttore di automobili Renault ha chiuso in rialzo del 9,7% dopo l’annuncio che chiuderà l’anno con un cash flow positivo, Basf, leader nella chimica, ha chiuso il primo trimestre con un calo degli utili notevolmente inferiore alle attese e il titolo è schizzato del +7,4%.
A Londra hanno brillato in particolare i bacnari e i titoli minerari.
Anche Fiat, che in questi giorni è sulle prime pagine dei giornali per lo shopping che intende fare anche a livello europeo con l’acquisto di Opel e con l’obiettivo di creare un polo europeo dell’auto da 80 miliardi di euro, è salita del 6%.
Ubs conferma un rosso di circa 2 miliardi di franchi nel primo trimestre e si attende, a causa dell’attuale deterioramento dell’economia reale, un impatto negativo sugli accoantonamenti per rischi su crediti nei prossimi trimestri.
Bnp Paribas ha visto calare l’utile del primo trimestre del 21% ma meno delle attese: a sostenere i conti della banca francese c’è stata la ripresa del comparto investment banking. I vertici della società hanno comunque anticipato che ci saranno ulteriori svalutazioni a breve a seguito della recessione economica.
La notizia del fine settimana è poi il taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea di 25 punti base, portandoli all’1%. Le parole del presidente della Bce sono sempre seguite con ineresse poichè danno imporetanti informazioni sullos tato di salute dell’economia del vecchio continente e sulle future mosse di politica monetaria.
L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari settoriali vede il fondo Noreda 1 Central & Eastern European Equity Fund in vetta alla classifica nella settimana che va dal 30 aprile al 7 maggio con una performance positiva del +10,6%.
Il comparto, lanciato nel novembre 2005, ha registrato una performance YTD positiva +31,3% contro una performance a 3 anni del -19,5%.
Il benchmark di riferimento è il MSCI EM Eastern Europe Net return Index.
Il comparto investe almeno due terzi del suo patrimonio netto (ad esclusione dei fondi liquidi) in azioni e in altri titoli affini, come quote di imprese cooperative e certificati di partecipazione (rappresentativi di azioni e diritti azionari), certificati di godimento, warrant su azioni qualificate come valori mobiliari e diritti azionari emessi da società domiciliate o che esercitano una parte importante della loro attività economica nell’Europa centrale e orientale.
I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 30/04 Al 07/05
Valuta | fondo | percentuale |
EURO | NORDEA 1 CENTRAL & EASTERN EUROPEAN EQUITY FUND | 10,61% |
EURO | MS EUROPEAN PROPERTY FUND | 10,52% |
EURO | HHF PAN EUROPEAN SMALLER COMPANIES FUND | 10,03% |
EURO | RINASCIMENTO EUROPEAN EQUITIES | 9,02% |
EURO | HSBC GIF EUROLAND EQUITY SMALLER COMPANIES | 8,86% |