Fondi comuni – Timori per la ripresa americana

L’inizio settimana ha visto i principali indici di Wall Street in calo soprattutto a causa delle notizie secondo cui diverse banche ricorreranno ad aumenti di capitale per restituire i fondi che il governo aveva stanziato per soccorrere gli istituti in diffcoltà.
Inoltre il deprezzamento delle materie prime ha affossato le società petrolifere e minerarie.
Il petrolio è sceso a quota di poco superiore ai 58 dollari dopo essere salito in seguito all’inatteso calo delle scorte negli Usa. Secondo alcuni operatori il prezzo del greggio non trova conferme nelli fondamentali di mercato: l’Opec ha infatti stimato che in seguito alla recessione globale la domanda calerà, quest’anno, dell’ 1,8%.

Il settore auto è stato caratterizzato da vendite: Gm in calo del 20%  preoccupa gli investitori su una possibile bancarotta e Ford (-13%), unica società a non aver beneficiato degli aiuti governativi,  ha emesso  300 milioni di nuove azioni ma sembra che il mercato non abbia apprezzato questo aumento di capitale.
In aprile le vendite al dettaglio, importante indicatore dei consumi,  sono calate dello 0,4% ben al di sotto delle attese degli analisti e ciò ha fatto riemergere i dubbi sullo stato di salute dell’economia americana.
Le richieste di sussidio sono salite in misura superiori alle attese, mentre i prezzi all’ingrosso sono saliti del 0,3%.
A marzo il deficit della bilancia commerciale è aumentato del 5,5,%: le importazioni sono scese dell’1% mentre le esportazioni sono scese del 2,4%.

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari America vede il fondo Invesco Us Growth Equity Fund in vetta alla classifica nella settimana che va dal 11 al 15 maggio con una performance positiva del -0,37%.
Il comparto, lanciato nel dicembre 1996,  ha registrato una performance YTD positiva +0,4% contro una performance a 3 anni del -16,2%.
Il benchmark di riferimento è il Russell 1000 Index.
Il comparto investe in azioni e strumenti analoghi prevalentemente quotati in Nord America (ovvero Stati Uniti e Canada, ma escluso il Messico). Il comparto ha la flessibilità di investire fino al 20% dei suoi attivi netti in società a bassa capitalizzazione, quali società di nicchia o leader emergenti che abbiano costituito un importante vantaggio competitivo che si prevede porti a rapidi aumenti della posizione di mercato.

I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 11/05 AL 15/05

Valuta fondo percentuale
USD INVESCO US GROWTH EQUITY FUND -0,37%
USD MS AMERICAN FRANCHISE FUND -0,44%
EURO AMEX US DYNAMIC EQUITIES -0,76%
EURO MLIIF US FLEXIBLE EQUITY FUND -1,09%
USD JP MORGAN FUNDS US STRATEGIC GROWTH FUND -1,26%

I PEGGIORI FONDI AZIONARI DAL 11/05 AL 15/05

Valuta fondo percentuale
USD MS US PROPERTY FUND -6,36%
EURO M&G NORTH AMERICAN VALUE FUND -5,64%
EURO BRIGHT OAK GEO U.S -4,37%
EURO BRIGHT OAK GEO U.S. -4,36%
USD SISF US SMALL & MID-CAP EQUITY -4,06%

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