Allarme rosso per SGR e SIM: 2008 negativo

Il 2008 è stato un anno negativo per le SGR, specialmente in riferimento al comparto dei fondi aperti. Come se ne deduce dal rapporto annuale di Bankitalia, l’utile è sceso da 823 a 563 milioni di euro, un calo del 31,6%, per effetto del calo del margine lordo della gestione caratteristica (da 2.204 a 1.805 milioni). Il ROE si è indebolito, passando dal 42,3% del 2007 al 26,7%, sebbene i costi operativi siano scemati del 2,7%, grazie ad alcune operazioni di razionalizzazione, quali le fusioni di alcune sgr speculative con altre tradizionali.

“Le società che gestiscono fondi chiusi immobiliari e mobiliari hanno registrato un incremento dell’utile netto (rispettivamente, del 41,1 e del 47,5 per cento). Quelle operative nella gestione di fondi aperti, invece, hanno subito una riduzione dell’utile di esercizio del 40,3 per cento, a causa di una contrazione delle commissioni” spiega il report 2008 della BC italiana.

Il dato allarmante deriva, però, dal fatto che circa un terzo degli intermediari ha chiuso in rosso l’esercizio 2008. Si tratta per oltre il 60%, poi, di società di recente costituzione od in fase di uscita dal mercato. A fine 2008, il rapporto fra patrimonio di vigilanza e requisito patrimoniale delle sgr è aumentato rispetto al 2007, da 4,08 a 4,78 l’anno scorso. “Il miglioramento è dovuto sia all’aumento del patrimonio di vigilanza, grazie alla realizzazione di operazioni straordinarie intragruppo, sia alla riduzione del requisito patrimoniale, a causa della contrazione dei volumi operativi”. 

Anche le SIM hanno risentito della crisi dei mercati finanziari. L’utile, infatti, è sceso da 174 a 42 milioni di euro, mentre il ROE è calato dal 20,5% al 4,3%. In questo caso, quasi la metà delle società operative ha chiuso il bilancio in negativo. Ad impattare sui conti i risultati poco confortanti per quanto riguarda l’area dei servizi alla clientela, dove i ricavi sono scesi del 40%; in particolare, si sono dimezzati i profitti provenienti dal collocamento di prodotti finanziari.

“Per quanto riguarda la gestione del portafoglio, che comprende la negoziazione in conto proprio, il risultato è invece aumentato del 24 per cento. I costi operativi sono scesi del 9 per cento, anche grazie a una marcata contrazione delle spese per il personale (-17 per cento). Il rapporto fra i costi operativi e i ricavi è comunque aumentato dal 62 all’87 per cento”, sostiene il report di Bankitalia. Gli effetti della crisi, però, sono proseguiti anche in questo primo trimestre: già circa una decina di intermediari stanno uscendo dal mercato. 

“La qualità del credito degli intermediari iscritti nell’elenco speciale presenta segni di deterioramento: l’incidenza sul totale dei crediti delle posizioni classificate in sofferenza è passata dal 2,7 al 2,8 per cento. Tale tendenza risulta confermata dalle segnalazioni alla Centrale dei rischi: le sofferenze rettificate e gli sconfinamenti sono aumentati rispettivamente di 0,8 e 0,3 punti percentuali in rapporto agli impieghi censiti”.

“Per le società finanziarie specializzate nel credito al consumo, l’incidenza delle sofferenze sugli impieghi è pari al 4,5 per cento, con un incremento di quasi un punto percentuale rispetto al 2007. Per quelle specializzate nel leasing, tale rapporto è cresciuto in misura inferiore (0,2 punti percentuali), mentre la consistenza delle sofferenze rettificate, in rapporto agli impieghi, ha registrato un incremento di 0,5 punti percentuali. Il settore del factoring, grazie alla sostenuta espansione degli impieghi e alla sostanziale stabilità delle partite anomale, ha evidenziato una riduzione dell’incidenza delle sofferenze e delle sofferenze rettificate sugli impieghi (rispettivamente -0,2 e -0,7 punti percentuali)”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: