Risparmio gestito – Mercati emergenti: Turchia e paesi periferici

Turchia
La banca cenrale turca ha preso in aprile una linea più aggressiva di quanto gli operatori di mercato si attendevano e ciò in quanto essa ha tagliato il tasso guida di 75 punti base, portando il tasso al 9,75%. Grazie al drastico ridimensionamento dell’inflazione e al massiccio caldell’economia turca (che nel quarto trimestre 2008 si è contratta del 6,2%) ulteriori tagli dei tassi sono attesi nei mesi a venire.

Il mercato azionario turco ha preso parte al rally dei mercati azionari delle economie occidentali e ha fatto registrare guadagni significativi. I titoli finanziari hanno realizzato forti guadagni, in quanto gli ampi tagli dei tassi d’interesse hanno portato ad un incremento sostanziale dei margini d’interesse.

Mercati periferici dell’Europa centro-orientale
L’economia dell’Ucraina continua a fare i conti con una situazione di enorme pressione. Dopo che il parlamento ha passato incrementi nella tassazione di alcool e tabacco (tra le altre cose), le chances di approvazione di una seconda tranche del prestito del FMI sono aumentate. Tuttavia il paesaggio politico ucraino continua a caratterizzarsi per l’eccessiva instabilità, alla luce delle elezioni presidenziali anticipate che sono programmate per la fine di ottobre 2009.

La valuta ucraina si è stabilizzata ad un livello „fragile“ sin da marzo. I rischi di ulteriori forti incrementi nelle insolvenze dei prestiti denominati in valuta estera e detenuti da privati e da aziende è cresciuto significativamente nei mesi più recenti. Per il momento, comunque, il rifinanziamento statale dovrebbe essere garantito dal supporto internazionale e, compatibilmente a quanto affermato qui sopra, RCM non intravede per il momento un rischio acuto di incapacitá dell’Ucraina di rifinanziare il proprio debito pubblico. Ciò nonostante, l’instabilità politica continua ad essere il rischio più grande nel contesto attuale. Gli “yield premia” sulle obbligazioni denominate in Euro si sono ristretti in Aprile e la propensione al rischio è migliorata. Nel lungo termine, i livelli attuali continuano ad essere interessanti.

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