Fondi comuni – rialzi europei

Ad inizio settimana le Borse europee hanno chiuso sulla parità in seguito al ribasso delle materie prime. I mercati sono stati cauti anche in seguito alla volontà della Bce di lasciare invariato il costo del denaro all’1% nell’area euro e alle stime negative al ribasso sul Pil dell’Eurozona che sono previste tra il -5,1% e il -4,1%. l’euro ha chiuso in lieve recupero sul dollaro a 1,42.

In settimana Barclays ha ricevuto diverse offerte per iShares e per la divisione Barclays Global Investors. Tra le proposte di acquisto c’è anche quella di BlackRock che potrebbe pagare per BGI 13 miliardi di dollari in contanti e azioni e se tutto andasse a buon fine Barclays si troverebbe ad avere fino al 20% di BlackRock.
Nelle scorse settimane Deutsche Bank avrebbe acquistato titoli di Postbank fino ad arrivare vicino alla soglia del 30%. Il superamento di tale percentuale costringerebbe la banca tedesca al lancio di un’Opa. Postbank è salita del 7%.
In Gran Bretagna i prezzi delle case sono inaspettatamente saliti del 2,6% rispetto al mese precedente anche se secondo Halifax, la maggiore banca britannica di credito ipotecario, è troppo presto per essere ottimisti, visto che negli ultimi tre mesi la flessione è stata del 16,3% rispetto aal’anno precedente. Questo aumento è probabilmente dovuto al calo dei prezzi e ai bassi tassi di interesse ( fermi allo 0,5%)che hanno stimolato i potenziali acquirenti. Nonostante ciò il numero dei crediti ipotecari concessi sono calati del 22% rispetto all’anno precedente.

A metà settimana i listini hanno chiuso contrastati e a tirare sono stati soprattutto i titoli teconologici: +3,7% per Nokia, +4,7% per STMicroelectronics
A fine settimana, invece, i principali mercati hanno chiuso in rialzo trainati dai produttori di commodities: Rio Tinto +6,6%, Arcelor Mittal +3,4%Royal Dutch Shell +1,5%. bene anche i farmaceutici: Roche +1,9%, Sanofi-Aventis +0,9%. Sul mercato inglese hanno brillato i bancari: Barclays guadagna il 5,6% e Hsbc il 2,3%.

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari settoriali vede il fondo Franklin European Growth Fund in vetta alla classifica nella settimana che va dal 5 al 11 giugno con una performance positiva del +3,3%.
Il comparto, lanciato nel dicembre 2000, ha registrato una performance YTD positiva +25,6% contro una performance a 3 anni del -3,1%.
Il benchmark di riferimento è il MSCI Europe Index.
Il comparto investe non meno della metà del proprio patrimonio netto in un portafoglio di azioni quotate o in titoli quotati connessi alle azioni, che si qualificano come strumenti finanziari trasferibili (inclusi warrant e titoli convertibili). Almeno due terzi del patrimonio netto del comparto saranno investiti in strumenti finanziari trasferibili emessi da società o da enti governativi o pubblici, costituiti o che svolgono le loro principali attività in vari paesi Europei inclusi Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Repubblica Ceca, Ungheria e Turchia. Non più del 5% del patrimonio netto del comparto sarà investito in strumenti finanziari trasferibili emessi da società, enti governativi o pubblici in: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia o Turchia.

I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 05/06 AL 11/06

Valuta fondo percentuale
EURO FRANKLIN EUROPEAN GROWTH FUND 3,30%
SEK FIDELITY FUNDS – NORDIC FUND 3,15%
EURO FRANKLIN EUROPEAN SMALL-MID CAP GROWTH FUND 3,08%
EURO PIONEER FUNDS – EUROPEAN POTENTIAL 2,98%
EURO JP MORGAN FUNDS EUROPE CONVERGENCE EQUITY FUND 2,75%

I PEGGIORI FONDI AZIONARI DAL 05/06 AL 11/06

Valuta fondo percentuale
EURO SISF EURO EQUITY -0,86%
EURO SISF EURO DYNAMIC GROWTH -0,85%
NOK NORDEA 1 EUROPEAN VALUE FUND -0,62%
EURO SISF EUROPEAN ACTIVE VALUE -0,60%
EURO DWS INVEST GERMAN EQUITIES -0,16%

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