Nasce il Bluerating di merito

Domanda: Che cos’è il Bluerating di merito?
Risposta: E’ il riconoscimento di Blueating ai fondi che negli ultimi tre anni, quindi in un orizzonte di tempo sufficientemente lungo, hanno ottenuto un rendimento positivo, ma non solo. Oltre ad aver raggiunto un risultato assoluto, devono anche aver battuto il benchmark di categoria individuato dall’Ufficio Studi Bluerating.
 

D: Quali sono le differenze tra il Bluerating con le corone e il Bluerating di merito?
R: La differenza è sostanziale e determinante. Il Bluerating tradizionale è assegnato a tutti i fondi con almeno tre anni di storico che rispondono a certe caratteristiche definite dalla metodologia Bluerating. Secondo l’ultima rilevazione, sono 5.753 i fondi ad aver ottenuto da 5 ad 1 corona, circa il 64% del mercato dei fondi autorizzati in Italia.
Il Bluerating di merito è riconosciuto, invece, a soli 160 comparti nell’ultimo mese, tenuto conto della rispondenza ai rigidi vincoli emersi nella risposta alla domanda precedente.
 

D: Anche i fondi Top Scorer sono solo 169, quali, anche in questo caso, le differenze con il Bluerating di merito?
R: il comparto Top Scorer è il miglior fondo di una specifica categoria Bluerating. Questo però non significa che tale comparto abbia necessariamente ottenuto un risultato positivo e tanto meno battuto il benchmark Bluerating. Abbiamo già avuto occasione di spiegare la logica di questo sistema in un precedente articolo.
Il Bluerating di merito, lo ribadiamo, presuppone che i fondi soddisfino rigorosi criteri di performance netta assoluta. E’ però altamente probabile che buona parte dei fondi top scorer sia presenta anche nella lista del rating di merito. Tuttavia, è bene chiarirlo ancora, può succedere che nessun fondo a tre anni in una determinata categoria soddisfi i criteri del rating di merito o, al contrario, ve ne siano più di uno in un peer group che meritino il rating di cui ci stiamo occupando.
 

D: Qual è la scala di valore adottata per il Bluerating di merito?
R: Ai fondi che ottengono un rendimento positivo e superiore del 15% rispetto al benchmark è assegnato il rating AAA, a quelli che offrono una performance positiva e superiore al 5% rispetto al parametro di riferimento è riconosciuto il rating AA, mentre ai fondi positivi di almeno lo 0,01% rispetto all’indice di categoria è attribuito il rating A.
Da sottolineare che il calcolo di tutti i prodotti (fondi e benchmark) è stato fatto al netto delle commissioni e delle imposte sul capital gain (12,5%), così da non creare equivoci sul fatto che parliamo di rendimento netto e rendendo omogenea la classifica.

D: L’utilizzo del rating AAA, AA e A riporta alla mente il rating qualitativo delle agenzie internazionali. Ci sono affinità con il Bluerating di merito?
R: Nessuna valutazione qualitativa è fatta, se non nel momento di inserimento del fondo in una determiata categoria, ma ciò vale come fase preliminare per tutti i nostri rating. Il Bluerating di merito è solo quantitativo ed è aggiornato mensilmente. Non esiste perciò alcun collegamento con le società di gestione e, tanto meno, un commisionamento del Bluerating di merito da parte delle stesse.
In ogni caso, stiamo valutando l’ipotesi di lanciare un rating qualitativo sui prodotti del risparmio gestito, ma questa è un’altra novità della quale parleremo non appena sarà il momento opportuno.
 

D: Quando sarà disponibile questo innovativo rating?
R: E’ già disponibile e sarà pubblicato oggi per la prima volta.
 

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