Rilancio in vista per Alfieri & St.John

Un giro d’affari di 10 milioni di euro entro il 2018. E’ l’obiettivo fissato per lo storico marchio della gioielleria Alfieri & St.John nato nel 1977. Dopo aver perso smalto negli anni scorsi, oggi il brand sta vivendo una fase di rilancio grazie all’acquisizione da parte di Gens Aurea, gruppo partecipato da due società di private equity: la Hirsch & Co e la Progressio sgr  guidata da Filippo Gaggini. Gens Aurea è proprietaria di tre marchi: oltre Alfieri & St.John, nel suo business ci sono Oro Cash e Luxury Zone. Tra i pilastri dell’attività aziendale, quello più forte resta ancora Oro Cash, la rete di negozi che, da semplici compro-oro qual erano, si sono progressivamente spostati sull’attività di rigenerazione dei gioielli. Un settore, quello dei gioielli rigenerati, che soltanto l’hanno scorso ha dato un fatturato di 13 milioni di euro. Una parte del materiale portato nei punti vendita di Oro Cash, infatti, non viene più fuso ma riutilizzato per nuove creazioni. “Siamo diventati così un gruppo presente in tutte la filiera del settore della gioielleria”, ha detto il ceo di Gens Aurea, Fabio Godano (nella foto)Fabio Godano_1[2], durante un incontro con la stampa in cui ha illustrato le nuove strategie del gruppo.

Oro Cash ha 358 negozi (114 in franchising) mentre l’altro marchio del gruppo, Luxury Zone ha punti-vendita multimarca di alta gamma a prezzi ribassati negli outlet McArthurGlen e in quelli del gruppo Percassi. In agenda ci sono nuove aperture in Italia e all’estero, a Torino, in Provenza e a Barcellona. Oro Cash e Luxury Zone hanno anche due siti di e-commerce, che si sopo posti l’obiettivo di chiudere il 2017 con 1 milione di euro di giro d’affari. Al termine del piano industriale, il fatturato del gruppo Gens Aurea (che nel 2016 era attorno a 116 milioni) dovrebbe essere composto per il 60% da Oro Cash e per il 40% da Luxury Zone e Alfieri & St.John.

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